Ok alla Via per la centrale di Monterotondo 2
In Toscana la geotermia è con lo sconto
Rossi: «Dobbiamo farne una leva per quelle aree che hanno problemi di sviluppo. Vogliamo continuare su questa strada»
[28 Aprile 2015]
In Toscana la geotermia conta, anche in bolletta. E l’accordo firmato ieri da Regione e Enel è una risposta coi fiocchi anche contro la retorica di quanti vedono nelle rinnovabili un costo in bolletta più che un’opportunità ambientale e una strategia di competitività economica: alle oltre 5.200 aziende che operano nelle aree geotermiche toscane sarà praticato uno sconto di circa il 10% sul prezzo dell’energia elettrica.
Si tratta di 2.610 imprese manifatturiere che danno lavoro a quasi 10.000 addetti e di 2.674 imprese agricole che occupano altre migliaia di lavoratori, tutte presenti nei 16 comuni interessati dall’intesa: Abbadia San Salvatore, Arcidosso, Castel del Piano, Castelnuovo Val di Cecina, Chiusdino, Montecatini Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Piancastagnaio, Pomarance, Radicofani, Radicondoli, Roccalbegna, San Casciano dei Bagni e Santa Fiora.
«L’offerta di Enel Energia – dichiara l’utility – equipara di fatto i prezzi praticati a tutte le imprese presenti nel territorio geotermico a quelli riservati ai clienti industriali, con una riduzione della bolletta elettrica in grado di compensare lo svantaggio logistico delle zone interessate. Ai vantaggi sulla bolletta elettrica si uniscono quelli, già presenti, legati all’utilizzo del calore geotermico da parte di aziende locali».
Una decisione che, sottolineano dalla Regione, «conclude idealmente quanto previsto nell’Accordo Generale sulla Geotermia firmato a Roma il 20 dicembre 2007 tra la Enel, la Regione Toscana e 15 dei 16 comuni geotermici della Toscana, che ha fatto registrare importantissimi progressi nella riduzione degli impatti sull’ambiente grazie alle tecnologie impiegate, ha portato nelle casse di Comuni e Regione una compensazione economica importante (pari oggi complessivamente a circa 30 milioni di euro), raddoppiando la cosiddetta “lira geotermica” prevista dalla legge nazionale».
Senza dimenticare che da Firenze è arrivata ieri anche una determinante novità dalla Giunta regionale. Una delibera ha infatti ratificato la Via per la compatibilità ambientale del progetto relativo alla realizzazione della nuova centrale geotermoelettrica “Monterotondo 2”, che Enel Green Power realizzerà in trenta mesi sul territorio del comune di Monterotondo Marittimo (Gr), nell’area delle località Podere Barghini e Podere Milia. «Si tratta di impianto da 20 megawatt – sottolineano da Enel – che richiederà un investimento di circa 80 milioni di euro e sarà capace di produrre energia per 140 milioni di chilowattora l’anno, sufficienti cioè a soddisfare il fabbisogno energetico degli abitanti di una città come Livorno. Permetterà anche di evitare di immettere in atmosfera 100.000 tonnellate di anidride carbonica e di risparmiare ogni anno 32.000 tonnellate di petrolio, ovvero quante ne servirebbero per produrre – bruciandolo – l’energia elettrica che invece produrrà Monterotondo 2. La centrale sarà dotata delle più avanzate tecnologie impiantistiche, di impianto Amis per l’abbattimento del mercurio e dell’idrogeno solforato, di sistemi per la riduzione del drift, cioè delle minuscole gocce di acqua geotermica che contengono acido borico».
Una volta realizzata, la centrale di Monterotondo 2 permetterà alla Toscana di produrre elettricità da geotermia pari al 30% dei suoi consumi complessivi. Saranno circa 80 le persone occupate nella costruzione dell’impianto, mentre si stimano fino a 60 nuovi occupati tra diretti e indiretti una volta terminati i lavori. Per effetto del protocollo sulla geotermia siglato da Enel e Regione Toscana, ai comuni andranno poi «1,3 milioni di euro l’anno per 10 anni per la coltivazione geotermica, mentre non appena la centrale inizierà a produrre e per tutta la sua vita produttiva, ai Comuni e alla Regione andranno circa 400.000 euro l’anno di contributo».
Cifre e strette di mano, quelle profuse ieri a Firenze, che fanno sembrare di un’era geologica fa le frizioni sulla geotermia risalenti appena a inizio anno, con lo scivolone della moratoria regionale. «Siamo già i primi in Italia per la produzione di energia geotermica, oggi facciamo un passo in più – ha rivendicato con soddisfazione il presidente di Regione Enrico Rossi – Dobbiamo fare della geotermia una leva per quelle aree che hanno problemi di sviluppo. Noi vogliamo continuare su questa strada».