La geotermia a Radicondoli taglia anche i costi dell’elettricità, per famiglie e imprese

Le misure volute dall’amministrazione comunale puntano a rimborsare fino a 400€ a famiglia e 5mila€ a impresa, per ristorare gli extracosti del 2022: al via i bandi

[25 Gennaio 2023]

Il Comune di Radicondoli, dove grazie al teleriscaldamento alimentato dai cascami delle centrali geotermiche le bollette per riscaldamento e acqua calda sono – anche al di là dell’attuale fase di crisi energetica – più che dimezzate se messe a confronto con l’uso dei combustibili fossili, ha deciso di investire per ridurre anche i costi dell’elettricità.

Di concerto col Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG) sono stati pubblicati i bandi per le famiglie e per le imprese, che possono adesso fare domanda per ottenere un contributo che ristora l’aumento dell’energia elettrica nel 2022 del 30%: ci sono fino a 400€ a famiglia (bando in scadenza il 15 febbraio) e 5mila€ a impresa (28 febbraio).

Le due opportunità fanno parte del progetto WivoaRadicondoli 2.0, ovvero quel complesso di investimenti che negli ultimi tre anni ha portato Radicondoli a crescere da 904 fino a 950 residenti e a vedere l’apertura di 17 nuove attività, in controtendenza rispetto al trend di prevalente spopolamento nei piccoli borghi.

«È il primo impegno che ci siamo presi con WivoaRadicondoli 2.0 e ora è già realtà – commenta il sindaco Francesco Guarguaglini – A breve usciranno anche le altre opportunità che fanno parte dell’intero progetto per un importo complessivo di 641.000 euro, 425mila per famiglie e abitazioni e 216mila per le imprese. In pratica un secondo Pnrr in formato comunale per sostenere lo sviluppo del territorio. Abbiamo dato priorità a quella che è una vera emergenza: ovvero il costo dell’energia. Il costo del riscaldamento noi lo abbattiamo con il teleriscaldamento, ovvero con il calore che arriva dalla geotermia, e dove non è ancora arrivato con i bandi ad hoc destinati alle rinnovabili e alle fonti di calore. Ora interveniamo anche sui costi dell’energia elettrica». Tutto grazie alle risorse economiche garantite dalle royalty geotermiche, la fonte di finanziamento dell’intero progetto WivoaRadicondoli 2.0.

In Toscana le centrali geotermiche coltivano il calore rinnovabile naturalmente presente nel sottosuolo, e riescono già a produrre tanta energia elettrica da poter soddisfare oltre il 30% del fabbisogno regionale di elettricità. Elettricità che è però immessa nella rete elettrica nazionale, e dunque non offre condizioni di particolare vantaggio nelle bollette degli utenti locali (come invece avviene per il teleriscaldamento), almeno direttamente; in attesa di possibili evoluzioni della normativa nazionale, come mostra il caso di Radicondoli, le royalty geotermiche possono però essere impiegate (anche) per questo scopo.