La più grande centrale solare fotovoltaica del mondo sarà in India
Nel Rajasthan, nei pressi del lago salato Sambhar: l'impianto si estenderà su un’area di 30 km quadrati
[4 Marzo 2014]
L’India ha annunciato un piano per costruire la più grande centrale solare del mondo, nella regione del Rajasthan, nei pressi del lago salato Sambhar.
L’impianto si estenderà su un’area di 30 km quadrati e avrà una potenza di 4mila MW. I lavori saranno suddivisi in due fasi e dureranno in tutto sette anni, con un costo totale previsto di 3,2 miliari di euro.
L’impianto dovrebbe funzionare per 25 anni, contribuendo -secondo le stime fatte dall’Energy and Resources Institute di New Delhi- ad una drastica riduzione delle emissioni pari a oltre 4 milioni di tonnellate l’anno di CO2.
L’India, che nel 2012 ha contabilizzato 1.970 milioni di tonnellate di CO2, soddisfa il 67% del suo fabbisogno energetico, pari a circa 772 mila GWwatth/anno, utilizzando il carbone.
Ed è il terzo paese produttore mondiale di emissioni climalteranti, dopo Cina e Stati Uniti, nonostante le emissioni procapite siano pari a 1,58 kg.
«Per compensare questa dipendenza -ha detto A.N. Srivastava, a capo del ministero delle Energie Rinnovabili indiano- il Paese ha bisogno di una rivoluzione energetica pulita».
La National Solar Mission (che prevede di raggiungere 10 GW di potenza fotovoltaica al 2017) rientra nell’obiettivo del Governo indiano, del 15% di energie rinnovabili nel proprio mix energetico globale al 2020.
In quest’ottica la decisione di realizzare il megaimpianto, inserito nel piano quinquennale indiano sul cambiamento climatico, che dovrebbe essere reso operativo grazie ad un accordo con sei aziende che si sono rese disponibili a realizzarlo.
L’impianto, oltre a ridurre le emissioni climalteranti, mira anche a ridurre l’enorme divario tra la produzione e la domanda di energia che cresce di anno in anno (nel 2009 erano 780 Kwh pro capite, nel 2011 sono diventati 880) e a rendere maggiormente competitivo il costo di produzione dell’energia solare che, nonostante il Kwh fotovoltaico sia passato da 17 rupie (0,20 euro) nel 2011 a 7,5 (0,08 euro) attuali, rimane comunque più cara rispetto alle altre fonti di energia.
Il progetto non ha trovato però un consenso unanime, sia per la localizzazione -l’area attorno al lago Sambhar, rientra infatti nell’elenco delle aree umide protette dalla Convenzione internazionale di Ramsar- sia per le dimensioni.
Il Center for Science and Environment di New Delhi ritiene, infatti, che sarebbe più opportuna, la realizzazione di una serie di impianti di medie e piccole dimensioni, destinati a portare energia alle aree rurali, non connesse all’attuale rete elettrica di distribuzione.
Oltre i 4 GW approvati da Nuova Delhi ad inizio febbraio, il Governo ha presentato a fine mese l’intenzione di aggiungere altri 2 GW di capacità solare sul territorio nazionale.
Il ministro delle Finanze, Shri Chidambaram, ha spiegato che il programma prevede la costruzione di altri quattro impianti fotovoltaici ciascuno con una capacità nominale di 500 MW, che verranno istallati nel Kashmir, nel Gujarat, nello Jammu e nel Rajasthan.
Il governo indiano sta già valutando le offerte per i primi 750 MW che saranno incentivati attraverso un meccanismo di finanziamento tramite aste al ribasso -“viability gap funding”- dove chi chiede meno incentivi si aggiudica il bando ottenendo in cambio un fido per il 30% dei costi di costruzione.