Rossi: «È attraverso l'uso della scienza e della tecnica che si può dare un'efficace risposta ai problemi dell'inquinamento, per una agricoltura in grado di tenere insieme sviluppo e ambiente»
Larderello Group, nel cuore delle colline geotermiche toscane nasce l’agricoltura di domani
Dal progetto europeo Life ENVision nascerà un fertilizzante di nuova generazione in grado di ridurre l’impiego di fungicidi, la sottocategoria di pesticidi più commercializzata in Europa
[3 Ottobre 2019]
Prima ancora che venisse impiegata per la produzione di energia, l’industria geotermica è nata in Toscana a partire dal 1818 per estrarre l’acido borico dai lagoni presenti nell’area di Pomarance: una storia che continua ancora oggi e che a distanza di due secoli mantiene l’innovazione nel suo Dna come mostra il lancio del programma Life ENVision – un progetto di agricoltura sostenibile che ha ottenuto un importante finanziamento comunitario – avvenuto oggi insieme all’inaugurazione del nuovo centro ricerche SCL Italia Larderello Group.
Life ENVision ha come target l’introduzione sul mercato di un biostimolante, cioè un fertilizzante di nuova generazione: l’obiettivo è quello di ridurre la quantità di fungicidi, la sottocategoria più commercializzata tra le 400mila tonnellate di pesticidi che l’Agenzia europea dell’ambiente stima vengano vendute ogni anno nel Vecchio continente. L’uso estensivo di fungicidi provoca effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana perché possono essere persistenti e tossici nel suolo, nell’acqua e nell’aria, mentre l’orizzonte di Life ENVision è quello di produrre una sostanza che applicata in piccole quantità sia in grado di sostenere la crescita delle piante ma cambiando in meglio l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente.
«È il modo giusto per stare sul mercato – dichiara il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, oggi a Larderello per l’inaugurazione – dando un contributo importante ad un’agricoltura più sostenibile, capace di darci prodotti più secondo natura. È attraverso l’uso della scienza e della tecnica che si può dare un’efficace risposta ai problemi dell’inquinamento per una agricoltura in grado di tenere insieme sviluppo e ambiente. La sfida che qui a Larderello ci lancia la SCL è di far sì che non si torni indietro, ma si sia capaci di innovare ed investire, nel rispetto dello straordinario patrimonio ambientale di cui disponiamo qui e in tutta la Toscana».
Storicamente, la SCL Italia è un’azienda chimica che da due secoli sviluppa prodotti a base di boro con una leadership internazionale, tanto che nel 2011 è da Larderello che partì il boro utilizzato per assorbire i neutroni e contenere la reazione a catena della fissione nucleare che ha squarciato la centrale nucleare giapponese di Fukushima; nel corso del tempo però l’azienda ha saputo imporsi anche su altri mercati, tanto che oggi ad esempio è il secondo produttore al mondo nelle sospensioni per fertilizzanti biologici. E proprio per incoraggiare lo sviluppo di SCL Italia Larderello Group la Regione Toscana ha siglato nel 2016 un protocollo d’intesa con l’azienda che prevedeva tra l’altro 20 milioni di investimenti entro il 2020, una crescita di addetti pari a 30 unità (dalle 76 del 2016) ed un incremento del fatturato annuo da 39 a 60 milioni di euro.
Al proposito, l’azienda ha annunciato oggi di aver raggiunto e superato gli obiettivi che il Protocollo poneva: gli investimenti nella rete vendite, fusioni ed acquisizioni, ricerca e sviluppo hanno superato i 22 milioni di euro e l’occupazione è arrivata a 117 unità, con recenti assunzioni di giovani neolaureati in chimica e agronomia, mentre il centro di eccellenza per la ricerca, la qualità, l’innovazione, il marketing e lo sviluppo commerciale e del prodotto – dotato di serre in supporto alla sperimentazione di nuovi fertilizzanti – è quello inaugurato oggi come fiore all’occhiello.
«Siamo di fronte ad un gruppo dirigente che ha fatto miracoli – commenta Rossi – Per questo esprimo il mio sincero apprezzamento per questa realtà, che ha mostrato una straordinaria capacità di adattamento e di resistenza alla crisi, investendo e creando occupazione». Con prospettive che continuano ad essere positive: il presidente che l’amministratore delegato di Larderello Group, rispettivamente Attilio Pellero e Paolo Bonini, hanno ribadito oggi la loro volontà di rimanere a Larderello e di consolidare qui la presenza del Gruppo, con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’occupazione attraverso l’assunzione di giovani ricercatori. L’obiettivo è di raddoppiare il fatturato dell’azienda, che è già passato dai 12 milioni del 2003 ai 50 di quest’anno (la metà dei quali deriva da prodotti innovativi, con un export che raggiunge ormai il 95% della produzione).