Al via la nuova campagna di sensibilizzazione per clima e risparmi economici

Legambiente e Kyoto club insieme per dire addio alle caldaie negli edifici italiani

«Consumano il 50% del gas utilizzato nel nostro Paese, sono la causa della voce di spesa energetica più alta per famiglie e imprese e sono responsabili del 17,7% delle emissioni a livello nazionale»

[29 Marzo 2023]

Legambiente e Kyoto club hanno alzato oggi il sipario sulla nuova campagna di sensibilizzazione Per la de-carbonizzazione: efficienza energetica e riscaldamento negli edifici in Italia, che punta a garantire un supporto economico ai cittadini – soprattutto quelli con un reddito medio e basso – per diffondere forme più efficienti di riscaldamento e climatizzazione degli edifici.

Ovvero, per spingere verso l’abbandono dei sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, spingendo invece pompe di calore, solare termico, bioenergie, teleriscaldamento da fonti rinnovabili.

Si tratta di una doppia battaglia, utile contro la crisi climatica quanto per tutelare le tasche dei cittadini. In Italia, secondo lo studio “Dal gas alle rinnovabili” realizzato da Elemens per Legambiente e Kyoto club, la principale fonte energetica impiegata nel nostro Paese per il riscaldamento è il gas fossile (59,5%) utilizzato nelle caldaie tradizionali.

«La crisi sanitaria prima, quella energetica dopo che ha portato ad un aumento generalizzato dei prezzi ha messo in ginocchio migliaia di famiglie – sottolinea Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente nazionale – Rinnovabili ed efficienza sono gli unici strumenti di welfare strutturali in grado di aiutare le famiglie, innovare imprese e settore e combattere l’emergenza climatica».

Dal punto di vista climatico, è la stessa la Commissione europea a sottolineare che gli edifici nell’Ue sono responsabili del 40% del nostro consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra. Per raggiungere l’obbiettivo di azzerare le emissioni nette di CO2 degli edifici è richiesto un tasso annuo di rinnovamento almeno del 3%, che evitare emissioni di gas climalteranti pari a 22 milioni di tonnellate di CO2 al 2030.

Ma in Italia, ai ritmi pre-superbonus, per rispettare gli obiettivi di decarbonizzazazione al 2050 servirebbero ben 3.800 anni, in base alle stime fornite dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance). È evidente dunque come, dopo l’approvazione da parte dell’Europarlamento della proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Epbd), nel nostro Paese occorra rivedere gli strumenti di policy a supporto. Come?

Per rispondere, Kyoto club e Legambiente hanno presentato oggi il position paper “Eliminazione dei combustibili fossili dai sistemi di riscaldamento in Italia”, individuando alcuni pilastri d’azione: tra questi spiccano il ripristino della cessione del credito, dello sconto in fattura e l’istituzione di sistemi incentivanti che prevedano anche meccanismi di premialità rispetto ai risultati conseguiti;; lo stop agli incentivi alle caldaie fossili a partire dal 1 gennaio 2024, come disposto dalla revisione della direttiva Epbd; politiche che promuovano la sostituzione, a partire dal 2025, delle caldaie dismesse con sistemi di riscaldamento sostenibili; lo sblocco degli iter autorizzativi per il settore delle rinnovabili».

«Le caldaie – conclude Giacomo Pellini, responsabile Ufficio stampa di Kyoto club – consumano il 50% del gas utilizzato nel nostro Paese, sono la causa della voce di spesa energetica più alta per famiglie e imprese e sono responsabili del 17,7% delle emissioni a livello nazionale. Aspettiamo una forte presa di posizione da parte della politica italiana e un suo allineamento alla direttiva Epbd, e auspichiamo che il Parlamento e il Governo del nostro Paese puntino a varare una normativa di sostegni e incentivi per le tecnologie di riscaldamento ‘de-carbonizzate’ quali pompe di calore, teleriscaldamento, solare termico».