Ieri al Mise il vertice istituzionale per valutare un nuovo Accordo di programma
Piombino, la produzione di acciaio porta con sé nuovi rifiuti. Come gestirli?
Anselmi: «Il rapporto della nuova proprietà con Rimateria fondamentale nell'ottica della futura ripresa produttiva»
[29 Maggio 2018]
Nonostante un governo nazionale ancora sospeso nel vuoto dell’incertezza, ieri al ministero dello Sviluppo economico si è tornati ad affrontare presente e futuro di Piombino: l’acciaieria ormai ex-Aferpi attende di riprendere un percorso di sviluppo industriale con la nuova proprietà Jindal South West, un percorso sostenuto dalle istituzioni. Proprio la necessità di una nuova cornice e quindi probabilmente di un nuovo Accordo di programma, nell’ambito del quale prevedere nuove azioni e nuovi interventi, è stata al centro del vertice al Mise a Roma, in una riunione alla quale hanno partecipato le istituzioni locali, regionali e nazionali.
«È necessario capire quali adeguamenti dovremo fare al 252bis, rispetto alla proposta industriale presentata dal nuovo proprietario – ha spiegato al termine dell’incontro il sindaco Giuliani – Quello di oggi (ieri, ndr) è stato un primo tavolo tecnico, la partenza di un percorso che andrà avanti parallelamente alla procedura di acquisizione e che necessita comunque della presentazione di un piano industriale più dettagliato per riuscire a entrare maggiormente nel merito della questione. Prendo atto che tutte le istituzioni e i dicasteri presenti non si fermano in questa opera complessa di analisi e di rielaborazione di percorsi estremamente delicati, che mettono insieme aspetti e competenze diverse e interdipendenti. Il lavoro avviato oggi in questa prima riunione preliminare continuerà giovedì prossimo con una nuova convocazione sempre al Mise, durante la quale si entrerà maggiormente nel merito di alcune questioni».
Reindustrializzazione, smantellamento degli impianti cessati, bonifiche. Sono molti infatti i temi che nei prossimi mesi dovranno essere rivisti e ricalibrati, alla luce delle nuove linee di indirizzo presentate da Jsw dopo la firma della settimana scorsa. Già in quell’occasione ricordavamo su queste pagine che insieme all’auspicata ripresa dell’attività siderurgica arriveranno nuove centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti ogni anno, legate appunto al nuovo ciclo produttivo – con più sostenibili forni elettrici, che sono dei veri e propri impianti di riciclo per l’acciaio – che s’intende intraprendere in un orizzonte condiviso. Senza dimenticare le milioni di tonnellate/anno di materiali riciclabili o da smaltire in sicurezza accumulatesi nel corso dei decenni all’interno del perimetro dell’acciaieria, e ancora oggi presenti. Mentre nell’Accordo di programma firmato nel 2014 la partita dei rifiuti da produzione siderurgica rimase fuori dai giochi.
Rassicura al proposito il piombinese Gianni Anselmi, ex sindaco della città e oggi presidente della commissione Sviluppo economico in Consiglio regionale, spiegando al quotidiano locale Il Tirreno: «Siamo in una fase decisiva e il territorio deve essere protagonista. Ci sono molti temi sul tappeto e questo è il momento in cui affrontarli: mi riferisco ad esempio al riuso dell’acqua utilizzata dallo stabilimento, ai cumuli di rifiuti industriali da rimuovere, al rapporto della nuova proprietà con Rimateria, fondamentale nell’ottica della futura ripresa produttiva. Ma penso anche all’uso che si deciderà di fare di aree importanti che con gli smantellamenti verranno liberate dagli impianti siderurgici».