Pnrr, il ministero dell’Ambiente approva il decreto sugli impianti agrivoltaici innovativi

Pichetto: «Oggi la sfida è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita»

[14 Aprile 2023]

Il ministero dell’Ambiente ha approvato la proposta di decreto per incentivare la realizzazione di impianti agrivoltaici: la relativa misura del Pnrr stanzia allo scopo circa 1,1 mld di euro, per installare almeno 1,04 GW di impianti entro il 30 giugno 2026.

Il testo del decreto approvato dal ministero è stato trasmesso alla Commissione europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per l’effettiva entrata in vigore.

«Oggi la sfida, che questo decreto interpreta con grande attenzione, è far coesistere nei campi l’eccellenza agricola con soluzioni nuove per generare energia pulita», commenta il ministro Pichetto.

Più nel dettaglio, il decreto ministeriale prevede in particolare il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Ad essere sostenute saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.

Per promuovere la realizzazione degli interventi presso il mondo dell’imprenditoria agricola, per l’accesso alle procedure sono previsti due distinti contingenti di potenza: un primo contingente di 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW e un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.

È inoltre previsto un articolato sistema di monitoraggio: gli impianti agrivoltaici dovranno garantire la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante l’impianto per tutto il periodo di vita utile degli impianti e che siano monitorati il microclima, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici e la produttività agricola per i diversi tipi di colture.