L’annuncio dopo il report Mal’aria del Cigno verde
Qualità dell’aria, dalla Regione Toscana nuovi bandi per tagliare l’inquinamento atmosferico
Monni: «In questi anni abbiamo fortemente intensificato l’azione e i dati Legambiente dimostrano che stiamo percorrendo la strada giusta»
[12 Febbraio 2024]
Legambiente ha aggiornato nei giorni scorsi il rapporto annuale Mal’aria, prendendo in esame i dati sulla qualità dell’aria registrati nei capoluoghi nazionali di provincia, e documentando un quadro in chiaroscuro.
Nel complesso i livelli d’inquinamento atmosferico restano stabili, in linea con la normativa attuale, ma resta molto da soddisfare i target che l’Ue si appresta ad approvare per il 2030. Un contesto che, a livello locale, vede la Regione Toscana fortemente impegnata per continuare a migliorare la qualità dell’aria sui territori, e a uscire dalla due procedure d’infrazione Ue che riguardano l’inquinamento atmosferico da Pm10 e NO2.
In particolare, nel marzo 2023 la Giunta toscana ha avviato il percorso di definizione del nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria-ambiente (Prqa) e adesso, di concerto con Arpat e Consorzio Lamma, sono in corso i lavori tecnici di ultimazione degli scenari emissivi sulla base dell’Inventario regionale sulle sorgenti di emissione, che consentiranno il successivo sviluppo degli scenari modellistici al fine di stimare il rispetto dei livelli di qualità dell’aria.
«Come governo regionale – spiega l’assessora all’Ambiente, Monia Monni – in questi anni abbiamo fortemente intensificato l’azione per il miglioramento della qualità dell’aria e i dati, voglio ringraziare in questo senso il serio lavoro ed il costante impegno di Legambiente, dimostrano che stiamo percorrendo la strada giusta. C’è ancora molto da fare ovviamente, a partire dal condividere, ad ogni livello, l’idea che migliorare la qualità dell’aria non significa vessare i cittadini, ma tutelare la loro salute e l’ambiente».
In particolare, Monni ricorda i 25 mln di euro ottenuti dal ministero dell’Ambiente e poi assegnati dalla Regione ai Comuni condannati dalla Corte di giustizia europea, sia per il Pm10 sia per l’NO2. Ma le azioni in cantiere sono molte.
«A Firenze, come emerso dai monitoraggi Arpat, i dati sul biossido di azoto sono migliorati grazie all’impegno di cittadini e imprese – osserva Monni – Adesso il Comune, che ringrazio per il costante e prezioso lavoro, sta articolando i bandi per mettere a terra risorse pari a 10 milioni di euro per la mobilità sostenibile».
Nei prossimi mesi, infatti, proseguiranno ulteriori incentivi al Tpl, all’utilizzo delle biciclette e al ricambio dei mezzi, con il nuovo bando che dopo solo due mesi registra numeri molto positivi avendo già allocato il 25% delle risorse.
«Anche sulla Piana lucchese – aggiunge l’assessora – abbiamo fortemente rafforzato il nostro impegno, che parte dalla necessità di contrastare la fonte emissiva più inquinante rappresentata proprio dai camini domestici. Sono già usciti i bandi per l’efficientamento dei camini e confidiamo nel supporto dei Comuni nel diffondere questa opportunità di incentivo».
Si tratta, nello specifico, di contributi a favore di cittadini residenti nei comuni Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano alla trasformazione/sostituzione di generatori di calore inquinanti: il bando rimarrà aperto fino 03/05/2024 e tutte le informazioni sono disponibili su www.sviluppotoscana.it.
«Tra pochi giorni, mercoledì 14 febbraio, uscirà invece – prosegue Monni – una nuova importante misura su cui abbiamo lavorato in questi mesi e che abbiamo da tempo presentato proprio ai Comuni condannati con sentenza europea per inquinamento da Pm10. Si tratta di un bando da 6 milioni di euro per installare pompe di calore e pannelli fotovoltaici a fronte della chiusura certificata del camino domestico».
Il bando “Casa a zero emissioni” promosso dalla Regione Toscana sarà sempre rivolto ai cittadini residenti nei comuni Altopascio, Buggiano, Capannori, Chiesina Uzzanese, Lucca, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari, Uzzano.
«Sappiamo però – conclude Monni – che tutte queste misure di incentivo sono efficaci se vengono accompagnate da divieti, che inevitabilemente rappresentano un momento di tensione nel rapporto con la cittadinanza. Ma, come dicevo, sono certa che potremo contare sul lavoro deciso dei Comuni, anche in termini di controllo, perché migliorare la qualità dell’aria significa migliorare la qualità della vita delle nostre comunità e ognuno deve fare la sua parte».