R3mix, dal riciclo del plasmix toscano arriva la stampa 3D di grandi dimensioni

Finora R3direct e Revet erano in grado di realizzare oggetti di fino a un metro cubo di grandezza: alla Maker faire la sfida per il recupero della plastica si fa grande

[9 Ottobre 2019]

Il plasmix rappresenta la frazione plastica della raccolta differenziata più difficile da riciclare: è quel che resta dopo la selezione delle plastiche più pregiate (quelle di cui sono composte bottiglie e flaconi, ad esempio) e che pone grandi sfide al recupero di materia, tanto più che questa frazione eterogenea rappresenta ormai più del 50% di tutti gli imballaggi plastici raccolti. Sfide che fin dal 2013 in Toscana vengono affrontate dalla Revet attraverso un processo di riciclo a km zero: la componente poliolefinica delle plastiche miste delle raccolte differenziate toscane viene riciclata a Pontedera, producendo profili per l’arredo urbano e granuli adatti alla stampa di manufatti anche di alta gamma.

Il passo successivo è stato compiuto a ottobre 2018, esattamente un anno, quando è nata la collaborazione tra Revet e R3direct – azienda anch’essa toscana, nata nel 2017 per realizzare in stampa 3D sperimentale prodotti in plastica riciclata – che ha portato a una sequela di successi: l’ultimo in ordine temporale è rappresentato da Magma, la lampada di design stampata in 3D a partire dal plasmix toscano che è stata esposta prima a Milano e poi a Parigi, mentre la prossima innovazione sta per sbarcare a Roma.

Al Maker faire – ovvero l’evento europeo più importante per le invenzioni e la creatività del “fai da te”, in calendario dal 17 al 20 ottobre – R3direct in collaborazione con Revet presenterà l’imminente lancio sul mercato di r3mix, un granulo di miscela poliolefinica estratto dal plasmix del tutto sperimentale, messo a punto per stampa 3D di grandi dimensioni. Questo significa che, se finora R3direct era in grado di stampare oggetti fino a un metro cubo di grandezza, sono in arrivo grandi sorprese nell’ambito degli arredi e non solo.