Rifiuti alimentari: Ue-India cooperano e innovano contro lo spreco, con il progetto Namaste
[13 Giugno 2013]
Il progetto di cooperazione Namaste tra l’India e diversi Paesi Ue, utilizzando nuovi metodi e tecnologie per trasformare gli scarti di frutta e cereali in sottoprodotti di valore, potrebbe trasformare la sostenibilità e la competitività dell’industria alimentare, avendo allo stesso tempo un impatto positivo sull’ambiente.
Il bollettino scientifico dell’Ue Cordis spiega che «Ogni anno si sprecano in Europa circa 90 milioni di tonnellate di alimenti. Questo significa circa 180 kg pro capite ogni anno. Molto di questo spreco potrebbe essere evitato, ed è per questo motivo che la Commissione europea ha stabilito l’obiettivo di ridurre gli scarti alimentari della metà in Europa entro il 2020».
Namaste, coordinato per la parte europea da Fabio Fava dell’università di Bologna, parte dal settore della lavorazione di frutta e cereali, considerato «Un esempio eloquente di dove degli ingredienti potenzialmente preziosi non vengono pienamente sfruttati. Questi scarti vengono spesso usati per il foraggio per gli animali e per il compostaggio, ma una innata instabilità biologica e strategie inadeguate per la raccolta dei rifiuti sono la causa per cui questo flusso di rifiuti non è ancora sostenibile quanto potrebbe esserlo. Di conseguenza, una grande quantità di materiale organico viene gettato in discarica».
Per Namaste questi rifiuti sono invece un’opportunità sprecata: «I sottoprodotti della lavorazione degli alimenti sono delle fonti di preziosi ingredienti alimentari che potrebbero essere sfruttati nella produzione di nuovi prodotti alimentari e foraggi». Il progetto ha quindi esaminato i modi per raccogliere e trattare i flussi di rifiuti, come bene sia per l’ambiente che per l’economia.
Namaste, che si concluderà questa estate, è uno dei primi progetti congiunti Ue-governo indiano e riunisce un’ampia varietà di parti interessate nella catena alimentare per massimizzare le possibilità di innovazione. «L’obiettivo finale del progetto – spiega Cordis – è stato quello di creare nuove opportunità di mercato per il settore alimentare in entrambi i continenti». Si punta anche a soddisfare la sempre crescente domanda dei consumatori di alimenti “semplici e pronti da mangiare” con migliore valore nutritivo, nuove forme e sapori, colori e consistenza.
Il progetto è riuscito a sviluppare un buon numero di approcci, biochimici, chimici e fisici, per estrarre in modo selettivo e modificare la parete cellulare e le componenti intracellulari di frutta e cereali, il che ha permesso di estrarre ingredienti funzionali vitali. Ma «Questi devono essere raccolti in modo corretto per evitare la contaminazione da parte di agenti ambientali – avvertono i ricercatori – Tra gli ingredienti con un alto valore potenziale ci sono i polimeri funzionali dal punto di vista nutritivo e farmacologico che possono essere usati in settori molto diversi, come la medicina e gli imballaggi. Il progetto ha inoltre esaminato come sfruttare al meglio la biodegradazione di coprodotti non alimentari, con riferimento particolare al processo di compostaggio e alle interazioni tra microrganismi e struttura delle piante. Questo aiuterà anche a ridurre il volume di sottoprodotti gettati via inutilmente, con effetti positivi sulla sostenibilità e la competitività economica sia delle industrie alimentari europee che indiane».
Per quanto riguarda l’Europa, il progetto si è concentrato soprattutto sui sottoprodotti degli agrumi e sulla lavorazione della crusca di frumento ed ha sviluppato e valutato protocolli sperimentali su scala di laboratorio per convertire sottoprodotti in ingredienti alimentari e nuovi cibi con migliori proprietà nutritive, insieme ad un nuovo mangime a base di agrumi e mango per l’acquacoltura.
In India Namaste si è occupato specificamente sui sottoprodotti di mango e melagrana insieme alla crusca di riso. Sono state anche sviluppate le tecnologie e i processi per trasformare questi sottoprodotti in nuovi alimenti e foraggi. Infine, è stato adottato un piano di cooperazione proattivo Ue-India per garantire benefici reciproci, sia in termini di creazione di conoscenze che di espansione del mercato per le industrie alimentari e delle bibite globali.