Rifiuti, alla Toscana del sud altri 1,8 milioni di euro per migliorare la raccolta differenziata

Nell’Ato si stima che nel 2019 la raccolta differenziata sia salita del 5%, quasi il doppio rispetto all’anno precedente

[30 Dicembre 2019]

L’Ato Toscana sud e Sei Toscana – ovvero il gestore unico per il servizio integrato dei rifiuti urbani nei 104 Comuni del territorio – hanno sottoscritto stamani un accordo per destinare un ulteriore tranche di 1,8 milioni di euro (aggiuntiva al finanziamento già erogato di 3,6 milioni) ad interventi di sviluppo della raccolta differenziata finanziati dalla Regione Toscana.

Gli interventi riguardano numerosi Comuni che hanno attivato (o lo stanno facendo) impegnativi progetti di ampia riorganizzazione del servizio rifiuti gestito da Sei Toscana, con l’introduzione di sistemi di raccolta porta a porta o con contenitori ad accesso controllato (“cassonetti intelligenti”), in esecuzione della pianificazione approvata dall’Autorità d’ambito. I finanziamenti regionali erogati a Sei Toscana «si traducono in detrazioni tariffarie applicate agli utenti, che – spiegano dall’azienda – consentono di alleggerire i costi a carico di quest’ultimi che inevitabilmente si pongono nella fase di avvio della riorganizzazione, anche per i capillari interventi formativi necessari per accompagnare l’utenza verso l’utilizzo dei nuovi sistemi».

I risultati degli interventi in corso, che interessano quasi tutti i Comuni dell’Ato, sono comunque confortanti: in media la raccolta differenziata nel 2019 (dati aggiornati a novembre) è salita di quasi il 5% rispetto al 2018, attestandosi al 46,4%. Si tratta di un dato inferiore a quello medio regionale (56,1%, aggiornato al 2018), ma in significativa crescita: quest’anno la raccolta differenziata nell’Ato sud è cresciuta quasi il doppio rispetto ai progressi conquistati nel 2018 (+2,53% sul 2017).

Come dettagliano da Sei Toscana la crescita della percentuale di raccolta differenziata (RD) è stata trainata in particolare da alcuni territori del senese maggiormente coinvolti nei progetti di riorganizzazione, come il Chianti (+15,7%, RD al 56,6%), la Val di Chiana Senese (+9,2%, RD al 65,2%) e la Val di Merse (+8%, RD al 58,6%).

In provincia di Grosseto le performance migliori sono espresse dall’area di Grosseto Nord (+5,02%, RD al 57,7%), ma segnali di dinamismo si sono manifestati anche nell’area di Grosseto Sud (+3,9%, RD al 30,7%), mentre nell’Amiata grossetana il piano di riorganizzazione sarà avviato con l’inizio del 2020.

Nelle valli aretine la crescita più sostenuta si registra nel Valdarno (+4,7%, RD al 50,2%) e nella Valtiberina (+4,2%, RD al 35,9%), mentre il Casentino resta ancora sotto il 29% con una modesta crescita dell’1,5%.

Buoni risultati sono stati ottenuti anche dai Comuni capoluogo, ed in particolare ad Arezzo (+6%, RD al 46,2%) e a Grosseto (+4,1% RD al 41,4%) ma anche, negli ultimi mesi dell’anno, dalla stessa Siena.

L. A.