Cosa cambia per l’Italia

Rifiuti da imballaggio, per il Governo italiano l’accordo raggiunto in Ue è un «ottimo risultato»

Pichetto: «Il nostro obiettivo è stato sempre quello di definire un punto di equilibrio tra target ambientali e competitività delle imprese»

[18 Marzo 2024]

Il Comitato dei rappresentanti permanenti aggiunti presso l’Unione europea (Coreper I) ha approvato il nuovo regolamento per imballaggi e rifiuti da imballaggio (Ppwr), sul quale Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio.

I testi approvati verranno adesso trasmessi al Parlamento europeo e quindi al Consiglio per l’adozione finale.

«L’accordo finale sul regolamento imballaggi è un ottimo risultato – commenta il ministro italiano dell’Ambiente, Gilberto Pichetto – Il nostro obiettivo è stato sempre quello di definire un punto di equilibrio tra target ambientali e competitività delle imprese».

In particolare, il Governo Meloni ha sempre mantenuto un piglio critico sulla priorità inizialmente assegnata in modo deciso dal regolamento al riuso, rispetto al riciclo dei rifiuti da imballaggio (un approccio che è però coerente alla gerarchia europea di gestione dei rifiuti).

«Il merito di questi successi – dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – va attribuito all’azione di impulso assicurata dai Ministeri coinvolti, in stretto coordinamento con Palazzo Chigi, all’attività negoziale condotta dai nostri rappresentanti diplomatici a Bruxelles, ma anche al cruciale lavoro di squadra svolto dai nostri europarlamentari, che hanno saputo travalicare gli schieramenti politici».

In particolare, il Governo valuta positivamente la flessibilità garantita agli Stati e agli operatori nella scelta delle misure per raggiungere l’obiettivo di ridurre i rifiuti, tra imballaggi riutilizzabili e quelli monouso riciclabili.

«Gli emendamenti approvati incentivano tecnologie in cui stiamo investendo, come il riciclo chimico – continuano da Palazzo Chigi – Salvaguardano inoltre settori in cui le nostre aziende hanno accresciuto la riciclabilità degli imballaggi, in cui siamo all’avanguardia, come quello delle plastiche compostabili, o in cui esportiamo prodotti di eccellenza, come vini, spumanti, vermouth e distillati. Nella gestione dei rifiuti, libertà di scelta è concessa tra l’adozione del deposito cauzionale e il mantenimento di modelli virtuosi di raccolta separata, come quello italiano».

Ampia soddisfazione sul regolamento filtra anche dal mondo dell’industria, dopo mesi di tensioni. Per Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche, è «un deciso passo avanti del quale siamo molto soddisfatti.  Il testo infatti prevede a livello europeo l’obbligo di utilizzare alcune applicazioni compostabili e altre possono essere inoltre previste in autonomia dagli Stati membri. Infine le bioplastiche compostabili possono essere esentate dai divieti che colpiscono il packaging monouso in plastica, ad es. quello per ortofrutta e per il settore Horeca».

«Per il settore cartario – continua Lorenzo Poli, presidente di Assocarta – è positiva l’introduzione di una definizione di riciclo di alta qualità che include l’applicazione nell’imballaggio ma anche le altre applicazioni e la definizione di imballaggio composito che esclude componenti plastici al di sotto del 5% del peso totale, oltre agli altri trattamenti necessari per migliorare la protezione degli alimenti».

Dall’associazione confindustriale plaudono infine sull’intesa finale che «supera la contrapposizione tra riciclo e riuso introducendo la deroga generale (di cinque anni) dal riutilizzo per lo Stato membro che dimostra di superare di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2025 ed esenta il cartone dagli obiettivi di riutilizzo per gli imballaggi per il trasporto B2C (incluso il commercio elettronico) e B2B, per i grandi elettrodomestici, per il cibo d’asporto, per le bevande come il latte e le altre deperibili».