Inizierà ad operare sul 70% del territorio, l’iter sarà completo nel 2029
Rifiuti, dal 1 gennaio il gestore unico dell’Ato Toscana costa sarà Retiambiente
Per dimensioni economico finanziarie e bacino d’utenza si tratta del «secondo operatore della Toscana e l’ottavo operatore in Italia». Alla società un ruolo di regia e pianificazione, i servizi di raccolta e igiene urbana verranno portati avanti dalle Sol
[16 Novembre 2020]
A 13 anni dalla legge regionale 61/2007, che individua tre ambiti territoriali (Ato) in cui suddividere la gestione de rifiuti urbani prodotti in Toscana, anche l’Ato Toscana costa ha ufficialmente individuato il proprio gestore unico: come anticipato su queste pagine, l’assemblea dei cento Comuni che compongono l’Ato ha approvato l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani a Retiambiente, che inizierà a svolgere la propria attività dal 1° gennaio 2021.
Dopo anni di discussioni, anche accese, sulla modalità di affidamento – ricordano nel merito dall’Ato costa – nel corso del biennio 2018-2019 si è andato consolidando uno spirito di comune accordo, tra tutti i sindaci dell’Ato, nell’andare verso l’affidamento del servizio ad una società interamente pubblica, strutturata secondo il modello in house providing in base al quale i Comuni potranno esercitare sulla stessa il cosiddetto “controllo analogo”, ovverosia lo stesso controllo che possono attualmente esercitare sui propri uffici e servizi».
Da una parte, dunque, i Comuni tramite l’Ato hanno dato affidato il servizio a Retiambiente; dall’altra, la stessa Retiambiente è una creatura degli stessi territori, in quanto si tratta di una «società interamente pubblica partecipata dai 100 Comuni dell’ambito delle province di Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno (esclusa Val di Cornia)».
Come spiegano dall’Ato, la società Retiambiente «sarà la capogruppo ed avrà i compiti connessi alla realizzazione e gestione degli impianti, nonché assumerà le funzioni amministrative di interesse comune». Ciò significa che i servizi di raccolta e igiene urbana sul territorio dei Comuni verranno portati avanti dalle stesse aziende oggi presenti – controllate interamente da Retiambiente –, nella nuova veste di società operative locali (Sol): si tratta di Ascit spa per la Piana e Media Valle lucchese; Ersu spa per la Versilia; Esa spa per l’Isola d’Elba; Geofor spa per la Provincia di Pisa; Sea Ambiente spa per Viareggio; Rea spa per la bassa Valdicecina; Base srl per Bagni di Lucca.
Com’è evidente, all’appello manca però ancora circa un terzo del territorio dell’Ato costa. Nel merito dall’Autorità dichiarano che «in funzione dello stato giuridico e delle incombenze in essere, per le società Aamps spa di Livorno, Asmiu di Massa e Nausicaa spa di Carrara l’ingresso in Retiambiente spa è differito al 2022. Per la società Gea srl operante nella Garfagnana al 2025, e per la società Sistema Ambiente spa di Lucca capoluogo, al 2029». Tutto ciò però «non esime tali gestori dall’operare di concerto con RetiAmbiente spa, ed in coerenza con gli obiettivi di efficientamento della raccolta e del recupero di materia così come programmate dall’Ato Toscana costa».
Completare l’iter di affidamento comporta dunque un percorso che si chiuderà tra un decennio circa. Come non a caso ha sottolineato il direttore generale dell’Autorità, Franco Borchi (che tra pochi giorni andrà in pensione), siamo a un punto di partenza più che di arrivo.
Nel frattempo, Retiambiente spa inizialmente opererà su circa il 70% del territorio dell’Ato Toscana Costa presentandosi comunque come un attore di tutto rispetto: la società diventerà da gennaio, «per dimensioni economico finanziarie e bacino d’utenza, il secondo operatore della Toscana e l’ottavo operatore in Italia».