Rifiuti, l’Ue esporta oltre 32 mln di tonnellate l’anno. Prima destinazione la Turchia
Secondo i dati Eurostat seguono India, Regno Unito, Svizzera, Norvegia, Egitto, Pakistan, Indonesia, Marocco e Usa
[18 Gennaio 2024]
L’Ufficio statistico dell’Ue (Eurostat) ha aggiornato al 2022 i dati in merito al commercio extra-Ue di rifiuti, documentando lievi cali (-3% l’export, -5% l’import) rispetto all’anno precedente.
I volumi restano comunque ingenti: si parla di 32,1 milioni di tonnellate esportate annualmente verso i Paesi extra-Ue, e di 18,7 mln ton importate nello stesso arco di tempo.
I rifiuti europei esportati sono soprattutto ferrosi (17,8 mln ton, 55%), con a seguire quelli cartacei (4,9 mln ton, 15%). Speculare l’andamento dell’import, dove svetta sempre il commercio dei metalli ferrosi (4,2 mln ton, 22%) e cartacei (2,4 mln ton, 13%). A cambiare però sono i Paesi di destinazione.
Sono infatti lontani gli anni in cui la Cina spiccava tra le principali destinazioni dei rifiuti al commercio. Dopo i divieti d’importazione arrivati dal gigante asiatico, i principali lidi per il turismo dei rifiuti europei sono quelli della Turchia, che assorbono il 39% del totale annuo (12,4 mln ton).
La seconda destinazione più grande è stata l’India, che ha ricevuto 3,5 milioni di tonnellate di rifiuti dall’Ue nel 2022, seguita da Regno Unito (2,0 milioni di tonnellate), Svizzera (1,6 milioni), Norvegia (1,6 milioni), Egitto (1,6 milioni), Pakistan (1,2 milioni), Indonesia (1,1 milioni), Marocco e Stati Uniti (entrambi 0,8 milioni).
Con tutta probabilità, questi dati diminuiranno ancora nei prossimi anni. L’Unione europea è infatti al lavoro per introdurre norme più stringenti a regolare l’export di rifiuti – la plenaria dell’Europarlamento ha raggiunto un primo accordo un anno fa –, stimando che fino al 30% delle spedizioni sia di fatto illegale, per un giro d’affari da 9,5 miliardi di euro l’anno.