Rifiuti, un «nuovo inizio» per Sei Toscana: cambia il Consiglio d’amministrazione
Fabbrini: «Sono sicuro che tutte le anime della società sapranno operare nella stessa direzione, forti della ritrovata armonia grazie anche all’arrivo di Iren»
[15 Dicembre 2020]
È arrivato il momento dell’ufficialità per Sei Toscana, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nei 104 Comuni dell’Ato sud, che apre un nuovo ciclo dopo l’ingresso di Iren – tramite l’acquisizione di Unieco ambiente, che a sua volta controlla(va) l’importante socio industriale di Sei Toscana, Sta spa – concretizzatosi nelle scorse settimane: il vecchio cda ha sciolto i ranghi a fine novembre, e il nuovo è stato nominato oggi all’unanimità dall’assemblea dei soci.
Adesso il Consiglio d’amministrazione è composto da: Salvatore Cappello, Giovanni Chinosi, Alessandro Fabbrini, Daniela Fantacci, Bernardo Lombardini, Fabio Menghetti, Gianluca Paglia, Riccardo Panichi e Gianluca Riu. Il nuovo cda si è già insediato e ha proceduto alla nomina di Alessandro Fabbrini come presidente e Riccardo Panichi nel ruolo di vicepresidente; salvatore Cappello è stato nominato invece Amministratore delegato.
«Vorrei esprimere a nome di tutti i colleghi del Consiglio di amministrazione – esordisce Fabbrini (in foto grande, ndr) – un ringraziamento ai soci per la fiducia mostrata nel conferirci questo importante incarico. Ci attende una sfida oggettivamente complessa, ma al contempo stimolante».
A guidare l’azienda in questa nuova fase sono stati chiamati dirigenti di spicco, radicati sul territorio. Come nel caso di Fabbrini, senese doc (è nato nella città del Palio 57 anni fa) con un’importante esperienza nel campo ambientale che dal 2016 l’ha portato alla presidenza di Sienambiente, azienda che gestisce gli impianti per lo smaltimento e recupero dei rifiuti della provincia di Siena – garantendo l’autosufficienza all’area, risultato raro quanto prezioso in termini di sostenibilità – e dell’Ato sud, rappresentando un anello fondamentale dell’economia circolare del territorio.
Anche il 59enne Salvatore Cappello (nella foto in gallery, ndr) vanta un’esperienza pluriennale come amministratore di enti pubblici in varie aree del territorio nazionale. Si è formato nel settore ambientale in Amsa Milano, dove ha ricoperto incarichi di responsabilità crescenti fino al ruolo di direttore generale; ex ad in Ama Roma, dal 2011 al 2014 ha ricoperto la carica di vicepresidente di Federambiente mentre dal 2014 al 2019 è stato amministratore unico di Acam Ambiente (La Spezia).
«Sei Toscana – argomenta Fabbrini – dovrà intraprendere un percorso di riorganizzazione ed efficientamento sia della società che dei servizi, di concerto con i soci pubblici e privati, con l’obiettivo di rendere sempre migliori i servizi messi a disposizione dei cittadini, delle Amministrazioni e delle realtà economiche del territorio. Sarà inoltre fondamentale riuscire a garantire l’equilibrio economico finanziario della società (oggi l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio di esercizio 2019, chiuso con una perdita di circa 10,7 milioni di euro, ndr) anche attraverso la corretta applicazione dei metodi indicati dall’Autorità di regolazione nazionale, Arera. Sono sicuro che tutte le anime della società sapranno operare nella stessa direzione, forti della ritrovata armonia che, grazie anche all’arrivo di Iren Ambiente socio portatore di un grande know how sulla raccolta e sulla gestione degli impianti, caratterizza questo nuovo inizio per l’azienda. Credo fermamente che ci siano i migliori presupposti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Sei Toscana può e potrà puntare sulla professionalità dei propri dipendenti e dei suoi amministratori che vantano importanti esperienze nel campo della raccolta».
Sotto questo profilo, l’expertise maturata finora potrà risultare molto utile: nel corso del 2019 Sei Toscana con i suoi oltre 1000 dipendenti ha gestito complessivamente 526.571 tonnellate di rifiuti urbani e assimilati in un bacino di più di 900.000 abitanti, raggiungendo una percentuale di raccolta differenziata del 46,45% (on una crescita di quasi 5 punti rispetto al 2018) e messo in campo investimenti pari a 18 milioni di euro che hanno consentito di realizzare interventi su attrezzature (circa 13 milioni, in particolar modo sulle nuove tecnologie per i contenitori ad accesso controllato) e strutture adibite alla raccolta (centri di raccolta, stazioni ecologiche, cantieri e sedi operative per più di 2 milioni).