Per rispettare i target del RePowerEu dovrebbero arrivare a 10 GW l’anno

Rinnovabili al giro di boa: Terna, nella prima metà del 2023 entrati in esercizio 2,5 GW

Nel mese di giugno le fonti pulite hanno prodotto complessivamente 11,3 miliardi di kWh, coprendo il 44,3% della domanda elettrica

[19 Luglio 2023]

Continua ad accelerare il ritmo d’installazione di nuovi impianti rinnovabili, ma non quanto basta all’Italia per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetici delineati dal RePowerEu europeo.

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, nei primi sei mesi dell’anno sono infatti entrati in esercizio quasi 2,5 GW (2.498 MW); continuando a questo ritmo i nuovi impianti arriveranno dunque a circa 5 GW a fine anno, quando dovrebbero invece essere il doppio.

Nonostante questo, i miglioramenti sono evidenti: «Negli ultimi 18 mesi le installazioni mensili di nuova capacità rinnovabile sono sostanzialmente quintuplicate, passando progressivamente dai 110 MW mensili di gennaio 2022 ai quasi 500 MW mensili di giugno 2023», spiegano da Terna.

Per accelerare ancora, oltre a nuove semplificazioni necessarie al livello autorizzativo nazionale, è indispensabile intervenire a livello locale, ovvero sulle Regioni.

A tal fine il Governo ha predisposto una bozza del decreto per individuare le aree idonee alle rinnovabili a livello regionale, aggiornando al contempo gli obiettivi di burden sharing. Nel testo in bozza, adesso all’attenzione degli Enti locali all’interno della Conferenza unificata, si conferma comunque la volontà di ritardare i progressi necessari.

A fine 2023 si stima infatti che la capacità rinnovabile aggiuntiva installata sarà pari a 9,3 GW, ma contando anche tutti gli impianti entrati in esercizio nel 2022, fondendo così di fatto due anni in uno. In compenso, secondo la bozza di decreto, dal 2029 al 2030 dovranno essere installati 16,2 GW di nuovi impianti, quando finora il record nazionale (risalente al 2011) è pari a 11 GW.

Nel frattempo, la domanda di elettricità a livello nazionale continua a calare. Nel mese di giugno è stata pari complessivamente a 25,4 miliardi di kWh, il 9,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022; allargando l’osservazione ai primi sei mesi dell’anno, la domanda cala del 5,3% rispetto allo stesso periodo 2022, mentre la produzione da fonti rinnovabili sale del 4,3%.

Guardando più in dettaglio all’ultimo mese, a giugno 2023 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’87,3% con la produzione nazionale e, per la quota restante (12,7%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

Le fonti rinnovabili hanno prodotto complessivamente 11,3 miliardi di kWh, coprendo il 44,3% della domanda elettrica (contro il 35% di giugno 2022). La produzione da rinnovabili a giugno è stata così suddivisa: 43,5% idrico, 31,4% fotovoltaico, 12,1% biomasse, 9,2% eolico, 3,8% geotermico.

Proseguono il recupero della produzione da fonte idrica (+44%) e la crescita del fotovoltaico (+10%) dovuti rispettivamente alla maggiore piovosità e all’aumento del parco installato di circa 3,8 GW rispetto a giugno 2022. In forte flessione la produzione da fonte termica (-22%) ed eolica (-19,1%); in leggero aumento la produzione geotermoelettrica (+1,6%).