Ora le rinnovabili si testano in combo. L’esperimento Enel a Stillwater, in Nevada
Si studierà il potenziale derivante dall'integrazione tecnologica di Fer in uno stesso sito
[22 Agosto 2014]
L’acronimo è CRADA che significa per esteso Cooperative Research and Development Agreement : è l’accordo siglato da Enel Green Power (EGP), National Renewable Energy Laboratory (NREL) e Idaho National Laboratory (INL), sotto la supervisione del U.S. Department of Energy Geothermal Technologies Office (GTO), con l’obiettivo di esplorare il potenziale dell’innovativo impianto ibrido di Stillwater, di proprietà dell’azienda italiana e realizzato a Fallon, in Nevada.
A Stillwater è attualmente in costruzione un impianto a concentrazione solare che si estende per oltre 21 ettari ed ha una potenza di 2MW e che, al termine dei lavori, opererà a fianco dell’esistente centrale geotermica da 33 MW già integrata con un parco fotovoltaico da 26 MW.
È il primo impianto ibrido al mondo che metterà insieme, nello stesso sito, la capacità di generazione continua della geotermia a ciclo binario a media entalpia con il solare fotovoltaico e il solare termodinamico.
Il CRADA prevede lo studio dell’integrazione del geotermico con la concentrazione solare per la generazione di energia elettrica per valutare la potenzialità del sistema ibrido.
In base all’accordo EGP, NREL, INL e GTO lavoreranno insieme per modellare la combinazione di sistemi geotermici e a concentrazione solare, convalidando i risultati simulati con i dati reali della struttura di Stillwater.
I frutti di questo lavoro, iniziato nel mese di aprile 2014 e che dovrebbe essere completato entro quest’anno, saranno utilizzati per esplorare e quantificare i potenziali benefici di diverse strategie operative e schemi di integrazione, con l’obiettivo di aprire le porte allo sviluppo di nuovi impianti ibridi da energie rinnovabili.
«L’integrazione del solare a concentrazione a Stillwater rappresenta un importante passo in avanti per le energie rinnovabili» ha dichiarato l’Amministratore delegato e direttore generale di EGP Francesco Venturini.
«Questo progetto – ha spiegato Venturini – è un significativo esempio di come la nostra società, in collaborazione con partner importanti come NREL e INL, sia in grado di sviluppare progetti innovativi, le cui soluzioni avanzate avranno implicazioni di vasta portata per il nostro portafoglio e per l’intero settore delle rinnovabili».
L’accordo apre dunque la strada ad ulteriori innovazioni in impianti geotermici di nuova generazione permettendo miglioramenti delle performance, l’impiego di nuove tecnologie e l’integrazione delle fonti sostenibili in ambienti antropizzati, che per Enel Green Power rappresentano un elemento di grande interesse per il futuro.
La Società del Gruppo Enel interamente dedicata allo sviluppo e gestione delle attività di generazione di energia da fonti rinnovabili a livello internazionale, ha una capacità installata al 30 giugno 2014 di circa 9.150 MW, con un mix di fonti che comprende l’eolico, il solare, l’idroelettrico, il geotermico e le biomasse.
I circa 750 impianti operativi collocati in 16 paesi tra Europa e continente americano, hanno una capacità di generazione di energia rinnovabile pari, nel 2013, a oltre 29 miliardi di kWh: una produzione in grado di soddisfare i consumi di oltre 10 milioni di famiglie e di evitare l’emissione in atmosfera di circa 16 milioni di tonnellate di CO2.