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Salta la nuova tassa sulle rinnovabili prevista dal decreto Energia

Durante la conversione in legge è stato soppressa l’imposta da 10 euro/kW installato per i nuovi impianti
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L’iter parlamentare per la conversione in legge del decreto Energia ha visto sopprimere la contestata norma prevista all’articolo 4, comma 2, che prevedeva una nuova tassa annuale pari a 10 euro/kW installato per i nuovi impianti rinnovabili di potenza superiore a 20 kW.

Il gettito avrebbe dovuto alimentare un nuovo “fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale” allo scopo di incentivare le regioni e le province autonome ad ospitare impianti a fonti rinnovabili – un intervento sollecitato soprattutto dalle regioni del sud –, visto anche che l’iter autorizzativo per gli impianti spesso si blocca proprio quando a dare il via libera sono chiamati gli enti locali, frenati dalle sindromi Nimby e Nimto.

«La nuova tassa avrebbe allontanato l'Italia dal raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica del Pniec e del Pnrr, e fatto lievitare il costo dell'energia», commenta nel merito l’associazione di settore Alleanza per il fotovoltaico.

«Finanziare la decarbonizzazione tassando le rinnovabili non solo è ridicolo ma anche assurdo», commentano dal M5S, con anche il Pd a esprimere soddisfazione per la retromarcia sulla tassa: «Trovavamo ridicolo che si parlasse di compensazione poiché in questo caso si tratta di impianti di fonti rinnovabili necessari per contrastare i mutamenti climatici. Impianti che hanno già un loro valore compensativo».

Redazione Greenreport

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