Le scuole scelgono la geotermia a bassa entalpia per riscaldare gli istituti
Giulianova, S’Egidio, Vinci: i progetti si moltiplicano
[18 Aprile 2014]
Non tutti i sottosuoli presentano caratteristiche tali da poter essere sfruttati per mezzo delle tecnologie utilizzate per la produzione di energia elettrica da risorsa geotermica, ma nella maggioranza dei casi il sottosuolo ha una temperatura pressochè costante che in Italia oscilla fra i 12° e i 14°C.
In generale, questa temperatura si mantiene costante a partire da 10 m fino a 100 m di profondità e quindi anche in gran parte del nostro paese il sottosuolo si presta allo sfruttamento per fini energetici, tramite la geotermia a bassa entalpia, in particolare per riscaldare e raffrescare edifici e produrre acqua calda per scopi sanitari.
La porzione di sottosuolo generalmente interessata da questo tipo di tecnologia è quella che va da qualche metro fino ad oltre 200 m di profondità, e questo tipo di geotermia a bassa entalpia è praticamente ubiquitaria.
La tecnologia utilizzata per sfruttare la geotermia a bassa entalpia è la pompa di calore, accoppiata a scambiatori termici detti sonde geotermiche e si sta diffondendo in particolare negli edifici pubblici: grazie alle sue caratteristiche la geotermia a bassa entalpia, permette quasi ovunque di riscaldare e raffrescare gli edifici, con notevoli risparmi sia in termini economici che ambientali.
Questa tipologia di impianti geotermici saranno utilizzati al liceo scientifico di Giulianova e all’istituto tecnico industriale di Sant’Egidio in Abruzzo; così come all’Irsoo, l’istituto regionale per ottici e optometristi di Vinci in Toscana.
La realizzazione degli impianti nei plessi scolastici abruzzesi è prevista nei progetti approvati dalla giunta provinciale di Teramo e rientrano nel programma europeo Legend (Low Enthalpy Geothermal Energy Demonstration cases for Energy Efficient building in Adriatic area) un progetto europeo biennale, finanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico.
Obiettivo generale del progetto è la diffusione di strumenti di efficienza energetica attraverso impianti che utilizzano la tecnologia geotermica a bassa entalpia e il monitoraggio costi/benefici delle attività. Nell’area interessata dal Programma IPA Adriatico, le applicazioni pratiche coinvolgeranno 7 Paesi e 11 regioni attraverso la realizzazione di casi dimostrativi in edifici pubblici. L’investimento che la Provincia di Teramo realizzerà presso le scuole individuate ammonta a 100.000 euro. I nuovi impianti, che avranno una potenza termica di circa 20 kW, saranno realizzati per essere utilizzati in combinazione con gli impianti esistenti. Gli accumulatori inerziali per lo scambio termico integreranno infatti gli impianti senza modificare i circuiti termoidraulici delle scuole.
«Si tratta di un progetto molto articolato – ha spiegato Davide Calcedonio Di Giacinto, Assessore provinciale alle Politiche Comunitarie – Oltre all’installazione di impianti sono previsti workshop e seminari tematici con esperti del settore e la stesura di un memorandum tecnico e amministrativo per armonizzare i quadri normativi, per migliorare la conoscenza dei benefici derivanti dall’uso di questa tecnologia e promuovere gli investimenti nei settori pubblico e privato».
«Lo sfruttamento della geotermia, il calore sprigionato dalla terra – spiegano dall’Amministrazione provinciale – comporta un notevole abbassamento dei costi per il consumo di gas ma anche evidenti vantaggi di carattere ambientale. Con l’adozione di questo sistema, infatti, si riducono le emissioni di CO2 e di altre emissioni prodotte dalle caldaie tradizionali».
In termini economici, grazie all’integrazione degli impianti geotermici con i pannelli fotovoltaici, il risparmio è calcolato in 10mila euro per ognuna delle due scuole.
«L’utilizzo delle energie rinnovabili garantisce vantaggi economici e ambientali. – ha commentato Francesco Marconi, Assessore provinciale all’Ambiente ed Energia – Volano per il raggiungimento degli obiettivi che l’Europa si è data e che la Provincia ha sottoscritto con il Patto dei Sindaci insieme ai Comuni. La geotermia a bassa entalpia può avere applicazioni in tutto il territorio e rappresenta uno strumento ancora poco utilizzato rispetto alle sue reali potenzialità».
Anche Vinci, in Toscana, ha scelto la geotermia a bassa entalpia per il riscaldamento e il raffrescamento del nuovo plesso che ospiterà l’istituto regionale per ottici e optometristi (Irsoo) di piazza della Libertà.
La chiusura del cantiere – aperto a marzo 2013 – è prevista per agosto, e il nuovo Irsoo potrà contare su uno spazio aumentato di almeno un terzo, che ospiterà oltre alla formazione, anche un centro di ricerca gestito assieme al CNR, divenendo così, a livello italiano, un centro unico per il settore.