Sindacati, investimenti Enel sulla geotermia influenzati da Fer 2 e scadenza concessioni
Filctem-Cgil Flaei-Cisl e Uiltec-Uil: «Enel dovrà impegnarsi a trasferire nei territori geotermici risorse importanti, per garantirne lo sviluppo sociale, economico e ambientale»
[12 Ottobre 2020]
La geotermia toscana è stata al centro dell’incontro in videoconferenza organizzato dalle segreterie regionali Filctem-Cgil Flaei-Cisl e Uiltec-Uil con i responsabili della Produzione geotermica in Enel, la società che gestisce tutte le centrali geotermoelettriche presenti sul territorio e dalle quali arriva grazie a una fonte rinnovabile tanta energia da soddisfare – limitando l’osservazione al dato sull’elettricità – il 30% circa della domanda regionale.
Nel comunicato ai lavoratori (disponibile integralmente in allegato, ndr), i sindacati dichiarano che «numerose sono state le problematiche affrontate, alcune della quali si trascinano ormai da mesi, sulle quali ci saremmo aspettati ben altre risposte».
Guardando in particolare al profilo occupazionale, l’azienda ha comunicato il quadro complessivo delle uscite nel 2020, pari a 11 unità, a fronte di 15 assunzioni (gli ultimi 5 apprendisti assunti hanno decorrenza proprio 12 ottobre). «Sono inoltre attivi – aggiungono i sindacati – due job posting per profili Senior in O&M, di cui un laureato. È stata anche prospettata, entro fine anno, l’assunzione di alcuni laureati in chimica e/o ingegneria ambientale. Su nostra richiesta, relativamente all’impatto del nuovo possibile accordo sull’art.4 in discussione a livello nazionale, per il periodo 2021-2024, l’azienda valuta in 80 unità le potenziali uscite nel quadriennio, maggiormente concentrate negli ultimi due anni del periodo».
Le organizzazioni sindacali ritengono il numero delle assunzioni effettuate «fortemente deficitario, sia rispetto alle reali carenze di organico nelle unità strutturate (come il Drilling e PT Larderello, per fare degli esempi) che ormai da mesi sono sotto organico, che in riferimento ai carichi di lavoro presenti nelle varie unità della Geotermia (Age e Servizi di Manutenzione)».
Una situazione che si innesta in un contesto dove le partite aperte, in fatto di geotermia, sono di fatto ancora molte. E così le incertezze. «Il responsabile dell’ O&M Geothermal and Biomass ha ribadito – sottolineano i sindacati – che il piano degli investimenti di Enel nel settore geotermico è fortemente influenzato dalla modalità con cui avverrà il rinnovo delle concessioni, in scadenza nel 2024, e dall’auspicato ripristino degli incentivi nel nuovo decreto Fer 2, la cui uscita è purtroppo attesa da mesi».
Entrambi temi su cui spetta alla mano pubblica esprimersi, anche se i sindacati dichiarano che «su queste importantissime tematiche, in questi ultimi mesi, abbiamo dovuto registrare un atteggiamento aziendale troppo attendista e rinunciatario».
«Il nostro convincimento – precisano le segreterie regionali di Filctem-Cgil Flaei-Cisl e Uiltec-Uil – è che Enel è e dovrà rimane un player fondamentale nella coltivazione di questa risorsa, in quanto in possesso di competenze tecniche uniche al mondo in questo settore. Enel dovrà impegnarsi a trasferire nei territori geotermici risorse importanti, per garantirne lo sviluppo sociale, economico e ambientale. Bisogna altresì che Enel, negli appalti di servizio, rinunci alla logica del massimo ribasso, e riconosca un canale preferenziale alle aziende del territorio».
Nel frattempo, i sindacati annunciano che manterranno alta la guardia: «Alla luce delle criticità evidenziate, in particolare la carenza di personale diffusa in tutte le realtà, chiediamo ad Enel un deciso cambio di rotta, che dovrà verificarsi anche nelle relazioni con il sindacato, attraverso un nuovo modello di relazioni industriali, costruttivo e fattivo, accompagnato da un’informativa periodica, puntuale ed esaustiva sui cambiamenti aziendali in atto e sull’allocazione delle risorse. Se non interverranno segnali positivi, già a partire dalle prossime settimane e dagli imminenti incontri, saremo costretti a mettere in campo tutte le iniziative necessarie a tutela di un’area aziendale, quella Geotermica, che da alcuni mesi sta vivendo un diffuso “rilassamento” nella sua gestione».