Spazio marittimo, in Italia arriva il quadro per la pianificazione
[8 Novembre 2016]
Anche l’Italia ha il quadro per la pianificazione dello spazio marittimo. Con decreto legislativo pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri viene attuata la direttiva europea del 2014 che disciplina la materia.
La finalità del quadro è quella di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo e l’uso sostenibile delle zone marine, assicurando la protezione dell’ambiente marino e costiero mediante l’applicazione dell’approccio eco sistemico. Il tutto tenendo conto delle interazioni terra-mare e del rafforzamento della cooperazione transfrontaliera.
Il decreto – che entrerà in vigore il 22 novembre prossimo – si applica alle acque marine della regione del Mare Mediterraneo. Ma non si applica alle acque costiere o parti di esse che rientrano nelle pianificazioni urbane e rurali disciplinate da vigenti disposizioni di legge, purché ciò sia indicato nei piani di gestione dello spazio marittimo al fine di assicurare la coerenza tra le rispettive previsioni. Inoltre non si applica alle attività il cui unico fine è la difesa o la sicurezza nazionale .
La pianificazione dello spazio marittimo è un processo mediante il quale vengono analizzate e organizzate le attività umane nelle zone marine al fine di conseguire obiettivi ecologici, economici e sociali. E’ attuata attraverso l’elaborazione di piani di gestione, che individuano la distribuzione spaziale e temporale delle pertinenti attività e dei pertinenti usi delle acque marine, presenti e futuri. Piani che includono la valutazione ambientale strategica e la valutazione di incidenza.
I piani sono elaborati dal Comitato tecnico e, prima della approvazione, sono trasmessi al Tavolo interministeriale di coordinamento che ne attesta la corrispondenza con il processo di pianificazione definito nelle linee guida che dovranno essere elaborate. I piani di gestione dello spazio marittimo sono approvati anche in tempi diversi e comunque entro il 31 dicembre 2020, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Nel percorso di elaborazione e anche successivamente dovrà essere garantita la partecipazione e l’accesso al pubblico.
La pianificazione dello spazio marino, dunque, intende contribuire allo sviluppo sostenibile dei settori energetici del mare, dei trasporti marittimi, della pesca e dell’acquacoltura, per la conservazione, la tutela e il miglioramento dell’ambiente, compresa la resilienza all’impatto del cambiamento climatico, promuovendo e garantendo la coesistenza delle pertinenti attività e dei pertinenti usi.
Nelle acque marine, gli ecosistemi e le risorse marine sono soggetti a considerevoli pressioni. Le attività umane, ma anche gli effetti dei cambiamenti climatici, le calamità naturali e i fenomeni di erosione e avanzamento delle coste possono incidere sullo sviluppo economico e sulla crescita delle aree costiere e sugli ecosistemi marini, con conseguente peggioramento dello stato ecologico, perdita di biodiversità e degrado dei servizi ecosistemici.
Ecco che, perché in sede di elaborazione e attuazione la pianificazione dovrà avvenire attraverso l’approccio eco sistemico, tenendo in considerazione gli aspetti economici, sociali e ambientali al fine di sostenere uno sviluppo e una crescita sostenibili nel settore marittimo.
In tal modo potrebbe essere possibile conseguire un buono stato ecologico senza che sia compromessa la capacità degli ecosistemi marini di reagire ai cambiamenti causati dalle attività umane, contribuendo nel contempo all’uso sostenibile dei beni e dei servizi marini da parte delle generazioni presenti e future. L’approccio può anche consentire una gestione adattativa, garantendo un miglioramento e un ulteriore sviluppo di pari passo con l’aumento dell’esperienza e della conoscenza sulla base della disponibilità di dati e informazioni a livello di bacino marino.