I dati all’interno dell’ultimo rapporto sull’economia del Sud Italia
Svimez, geotermia importante driver economico per la ripresa del Mezzogiorno
[25 Ottobre 2013]
Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, fotografa nel suo ultimo Rapporto un Sud del paese “a rischio desertificazione industriale, dove i consumi non crescono da cinque anni, si continua a emigrare al Centro-Nord, la disoccupazione reale supera il 28%, crescono le tasse e si tagliano le spese, ma una famiglia su 7 guadagna meno di mille euro al mese, e in un caso su quattro il rischio povertà resta anche con due stipendi in casa”.
Per superare questa crisi (che al Sud è ancora più pesante che nel resto d’Italia), secondo Svimez i principali drivers dello sviluppo potrebbero essere la riqualificazione urbana, le energie rinnovabili, lo sviluppo delle aree interne, le infrastrutture e la logistica.
Riguardo alle energie rinnovabili Svimez sottolinea che “occorre rilanciare una visione strategica di medio-lungo periodo di politica sia energetica che industriale” e in particolare evidenzia “la necessità di “passare gradualmente da una indiscriminata incentivazione “atomistica” a una politica di programmazione dell’energia verde a Km zero che privilegi il versante riscaldamento-raffreddamento rispetto all’esclusiva produzione di energia elettrica”.
Quindi la geotermia potrebbe avere un ruolo di grande rilievo sia per la produzione di calore sia per la realizzazione di una filiera industriale basata sulle nuove tecnologie, rispondendo quindi al tempo stesso ai criteri di politica energetica e industriale di medio periodo.
Sostiene, infatti, Svimez che per le energie rinnovabili “il Sud presenta a livello nazionale un vantaggio competitivo in termini di potenza prodotta dalle nuove rinnovabili (solare, eolico e biomasse) già oggi del 55% (Puglia 16,9%, Sicilia 11,5% e Campania 7,3%), con punte del 97% per l’eolico, e con un enorme potenziale non sfruttato in campo geotermico”.
E il rapporto si sofferma in particolare proprio sullo sviluppo geotermico che “soprattutto al Sud, potrebbe offrire importanti opportunità nella produzione di energia termica”.
“Per favorire uno sviluppo di questi impianti –sostiene Svimez- però occorrerebbe passare da un approccio basato sull’ incentivazione individuale ad uno collettivo, rivolto a comunità più che a soggetti, e per fare ciò va promossa la nascita di operatori che organizzino e realizzino progetti a tale scala”.
Date le caratteristiche tecniche, la produzione geotermica è –sostiene il rapporto– quella che “si presta a essere più facilmente realizzabile nel breve periodo”.
Quindi per rendere concreto questo disegno, soprattutto in campo geotermico, sarebbe opportuno un adeguato supporto pubblico a sostegno degli ingenti investimenti necessari, da concentrare in quattro direzioni: semplificazione di norme e autorizzazioni normative per lo sfruttamento delle risorse geotermiche; realizzazione di impianti pilota con soluzioni innovative, anche attraverso cofinanziamenti comunitari; affidamento dei servizi di monitoraggio a soggetti terzi rispetto alle società coinvolte nella produzione; cofinanziamenti di grandi progetti di esplorazione per ridurre il rischio minerario”.