Al via in 7 Paesi i Blue energy network promossi dal progetto europeo Blue deal
Toscana e Lazio in prima fila per lo sviluppo delle energie rinnovabili marine
Bastianoni (UniSiena): «Vogliamo supportare nuove iniziative da parte delle aziende nella diffusione delle blue energy nel Mediterraneo, coinvolgendo i cittadini come consumatori e potenziali produttori di energia»
[30 Giugno 2021]
Con oltre 7mila chilometri di coste, l’Italia – e la Toscana, che di chilometri costieri ne conta 397 – potrebbe essere un attore di primo piano nell’impiego delle energie rinnovabili marine.
Si tratta di tecnologie che spaziano dall’impiego del moto ondoso alle maree, dalle correnti e dai gradienti di salinità e temperatura insieme ad altre forme energetiche alternative legate all’impiego dell’eolico off-shore e all’utilizzo di biomasse acquatiche, come ad esempio le alghe. Tutte fonti rinnovabili verso le quali i cittadini toscani sembrano mostrare grande apertura – il 92% è favorevole, pur su soli 353 intervistati – come documenta un sondaggio condotto nel 2018 dall’Università di Siena.
Proprio l’Ateneo senese è oggi in prima fila per promuovere l’impiego delle energie rinnovabili marine nel Mediterraneo, in qualità di coordinatore del progetto europeo (con un budget di 2,8 milioni di euro) Blue deal.
Il prossimo step punta alla creazione di 9 alleanze regionali in 7 Stati – Albania, Cipro, Croazia, Grecia, Italia (con focus su Toscana e Lazio), Slovenia e Spagna – per stabilire una cooperazione tra diversi portatori di interesse.
Questi Blue energy network – spiega Simone Bastianoni, responsabile scientifico del progetto Blue deal – metteranno in contatto diversi attori per discutere, condividere esperienze locali e determinare una serie di procedure e strumenti comuni per l’integrazione di queste fonti nei piani energetici regionali. Con le Blue deal alliance vogliamo supportare nuove iniziative da parte delle aziende nella diffusione delle blue energy nel Mediterraneo, coinvolgendo i cittadini come consumatori e potenziali produttori di energia. In queste alleanze chi cerca competenze potrà trovarle, chi fornisce competenze potrà essere trovato e il consenso sono certo che nascerà intorno a soluzioni pratiche».
Gli enti e le imprese, le istituzioni tecniche e di ricerca e le associazioni che aderiranno alle Blue deal alliance potranno ampliare le loro reti, cooperare a livello internazionale, ricevere informazioni sulle opportunità finanziarie, scoprire altre reti e strumenti esistenti e imparare a sviluppare progetti per lo sfruttamento delle energie marine rinnovabili.
«Fonti che avranno un ruolo fondamentale nel raggiungimento del Green deal europeo. Per questo vogliamo creare un luogo di incontro che favorisca il dialogo e un proficuo scambio di idee, esperienze, strumenti e opportunità per accelerare il loro sviluppo nella regione mediterranea», conclude Bastianoni: i soggetti interessati possono registrarsi nella piattaforma https://bluedealmed.eu/.