Toscana, terra di cave e miniere: tutti i siti estrattivi regionali fotografati dall’Istat
In nessun’altra regione italiana si estraggono così elevate quantità di minerali da miniera, pari a 2,8 milioni di tonnellate/anno
[19 Aprile 2017]
L’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato oggi un focus su Le attività estrattive da cave e miniere, aggiornando i dati della contabilità nazionale al 2014 e offrendo alcune prime stime per il 2015. Sono presi in esame sia i siti estrattivi che sfrutta un giacimento di sostanza minerale di seconda categoria (ai sensi del Regio Decreto 1443/1927, ovvero le cave), sia quelli dedicati ai giacimenti di prima categoria (le miniere), offrendo uno spaccato che mostra ancora un’elevata densità di tali siti lungo lo Stivale – nonostante la crisi di settore.
I siti attivi produttivi nell’anno 2014 ammontano a 2.737 (2.652 cave e 85 miniere) dai quali si estraggono complessivamente circa 185,8 milioni di tonnellate di minerali (-4,8% rispetto al 2013), e le stime preliminari disponibili a livello nazionale per il 2015 «confermano un’ulteriore diminuzione del totale delle estrazioni (-4,6% rispetto al 2014) con un livello pari a circa 177 milioni di tonnellate». Per avere un’idea di tali dimensioni, si consideri quanto avviene a valle, al lato opposto della catena produttiva: l’Ispra stima che Italia – tradizionalmente un Paese importatore di materie prime – abbia prodotto nel 2014 qualcosa come 166,6 milioni di tonnellate di rifiuti (130,6 speciali e 30 urbani), un ammontare di materiali di poco inferiore a quello estratto dalle pur numerose cave e miniere sparse per il Paese.
Numeri nebulosi – come più volte sottolineato su queste pagine – mentre assai chiaro è l’elenco dei siti estrattivi attivi e non presenti in Italia: sono in tutto 5.353, suddivisi tra 5.210 cave e 143 miniere. Come si posiziona la Toscana in questa particolare classifica?
Vi si contano in totale 397 cave e 16 miniere, ed è in cima alla classifica per quanto riguarda le regioni dove si estraggono le maggiori quantità di minerali da miniera con 2,8 milioni di tonnellate, seguita da Lombardia (1,7), Umbria e Sardegna (1,6). Anche per quanto riguarda le cave la Toscana risulta ai primi posti: «Le cave attive produttive, diffuse in tutto il territorio nazionale, sono più concentrate – riporta l’Istat – in alcune regioni: in testa Sicilia e Lombardia (ciascuna con 316 cave in produzione), seguite da Toscana (255) e Piemonte (232)», e le quantità estratte di “calcare, travertino, gesso e arenaria” sono cresciute sul territorio di un ampio 8,7% nel 2014 rispetto all’anno precedente. Anche il marmo è estratto «soprattutto in Toscana con poco meno di 4 milioni di tonnellate nel 2014 (pari al 61,5% del totale nazionale che è 6,5 milioni di tonnellate)».
All’elevato numero di siti estrattivi e all’ingente quantità di materiali prelevati si aggiunge infine, come rileva l’Istat, la presenza di due province con elevati valori nell’Indice di intensità differenziale di estrazione (Ide): cosa significa? Tale indice «è dato dal rapporto fra due grandezze: al numeratore le quantità estratte per provincia divise per la superficie provinciale e al denominatore, come base dell’indice, il medesimo rapporto calcolato a livello nazionale. L’indice assume valore uguale a 1 se l’intensità di estrazione provinciale è uguale all’intensità di estrazione media nazionale, mentre valori superiori o inferiori all’unità indicano intensità di estrazione di minerali rispettivamente superiore o inferiore alla media nazionale». Per Massa Carrara l’Ide arriva 5,4, mentre per Livorno sale a 5,9: ovvero un’intensità di estrazione pari a quasi 6 volte la media nazionale.