Grazie al pungolo di Legambiente il progetto iniziale è stato reso più sostenibile
Via libera all’agrivoltaico a Piombino, nonostante l’opposizione del Comune
Sotto i pannelli si coltiveranno soprattutto ortaggi, vigne, alberi da frutto (meli), ulivi, piante officinali e mellifere, oltre all’allevamento di api
[17 Novembre 2022]
Finalmente si è concluso l’iter di approvazione di uno dei due progetti di energia fotovoltaica a Piombino, quello più grande: 51.210 pannelli fotovoltaici monocristallini bifacciali, montati su strutture a inseguimento mono-assiale, per una potenza nominale pari a 30,844 MW, capace di produrre circa 55,800 GWh all’anno per 30 anni.
Legambiente ha caparbiamente intrapreso una lunga serie di iniziative per modificare il progetto iniziale. Abbiamo presentato osservazioni alle istituzioni e soprattutto intrapreso un confronto con i progettisti degli impianti, facendo notare i possibili impatti, ma anche i rischi per chi fa questo investimento di pannelli fissi: il pericolo di incendio per pannelli che sfiorano il suolo, come dimostrato da un caso nel Comune di Suvereto e il pericolo grandine; pericoli che si scongiurano con pannelli alti ad inseguimento del sole, molto più efficienti e che permettono di metterli quasi orizzontali in caso di grandine o per il passaggio dei mezzi agricoli.
Inoltre abbiamo messo in evidenza anche i vantaggi di un progetto di agricoltura integrata con i pannelli: guardiania integrata con la coltivazione per la presenza costante di personale, il recupero dei fabbricati abbandonati nell’area come alloggi, magazzini e ricoveri mezzi.
Dopo incontri e scambi di idee per mail in cui abbiamo suggerito e portato esempi virtuosi, è maturato un progetto che non soddisfa completamente, per le distanze da alcune abitazioni, anche se migliora molto, e soprattutto è un eccellente progetto di agrovoltaico.
Su questo in particolare abbiamo insistito perché si rivolgessero a professionisti del settore, dei tecnici agronomi che studino le possibilità e le varietà agronomiche da coltivare, le rese e la fattibilità economica. Così si è arrivati ad un progetto con la parte agraria curata dall’Università della Tuscia e quella di Ferrara.
Sarà prevista la creazione di una vera azienda agricola con un bilancio indipendente, che darà lavoro a personale fisso e creerà ricchezza. Sarà un esempio anche per altri progetti in Toscana e nel resto dell’Italia.
Si coltiveranno soprattutto ortaggi, vigne, alberi da frutto (meli), ulivi, piante officinali e mellifere, oltre all’allevamento di api. Gli ortaggi a rotazione saranno: asparagi, pomodori, carciofi, zucchini che sotto la parziale ombreggiatura dei pannelli saranno anche più produttivi; le rotazioni saranno intervallate dalla coltivazione di varietà che riportano azoto nel terreno. Nelle parti libere dai pannelli si coltiveranno foraggi e altri seminativi a rotazione.
L’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Piombino non ha certo aiutato, del tutto improntata ad una rigida opposizione senza proposte. Ricordiamo la videoconferenza di contraddittorio organizzata il 3 febbraio dalla Regione Toscana sul procedimento autorizzativo, quando il progetto era già modificato in agrovoltaico: l’assessora Bezzini è intervenuta per esprimere un parere totalmente contrario, con la motivazione che è un progetto avverso alla diversificazione turistica del territorio per l’impatto sul paesaggio, infatti il campo fotovoltaico si vedrebbe da Populonia (6 km di distanza in linea d’aria).
Ha aggiunto che comunque l’energia prodotta sarebbe una goccia nell’oceano del deficit energetico della regione Toscana. Vorremmo replicare che comunque, i circa 50 MW di potenza fra i due impianti non sono pochi, e soprattutto sono energia pulita e a basso costo.
di Legambiente Val di Cornia per greenreport.it