Alla centrale nucleare di Chernobyl non arriva più elettricità. Riserve di gasolio per 48 ore

International atomic energy agency (Iaea): da Chernobyl non arrivano più segnali. Il personale non ruota da 2 settimane

[9 Marzo 2022]

Il ministro degli esteri ucraino Dmitro Kuleba ha lanciato dal suo account Twitter un drammatico appello: «L’unica rete elettrica che alimenta la centrale nucleare di Chornobyl e tutte le sue strutture nucleari occupate dall’esercito russo è danneggiata. La CNPP ha perso tutta l’alimentazione elettrica. Invito la comunità internazionale a chiedere urgentemente alla Russia di cessare il fuoco e consentire alle unità di riparazione di ripristinare l’alimentazione. I generatori diesel di riserva hanno una capacità di 48 ore per alimentare la centrale nucleare di Chornobyl. Successivamente, i sistemi di raffreddamento dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito si fermeranno, rendendo imminenti le perdite di radiazioni. La barbara guerra di Putin mette in pericolo l’intera Europa. Va fermarlo immediatamente!»

Secondo l’agenzia nucleare ucraina Energoatom, «Circa 20mila elementi di combustibile esaurito sono immagazzinati nell’impianto di stoccaggio. Hanno bisogno di un raffreddamento costante, possibile solo se c’è elettricità. Di conseguenza, la temperatura nelle vasche di raccolta aumenterà, subendo delle impennate e rilasciando sostanze radioattive nell’ambiente».

L’International atomic energy agency (Iaea) per ora tranquillizza ed evidenzia che non ci sono pericoli immediati. Ieri l’Ucraina aveva avvertito l’Iaea che, per la gestione sicura del cadavere radioattivo della centrale nucleare di Chernobyl, stava diventando sempre più urgente e importante consentire la rotazione di circa 210 tra tecnici e guardie che sono al lavoro lì da quando i soldati russi hanno preso il controllo dell’area di esclusione di Chernobyl quasi due settimane fa».

Il direttore generale dell’Iaea, Rafael Mariano Grossi, aveva sottolineatio che «In contrasto con l’attuale situazione per il personale delle centrali nucleari ucraine in funzione che sta ruotando regolarmente, lo stesso turno è stato in servizio presso la centrale nucleare di Chornobyl dal giorno prima che l’esercito russo entrasse nel luogo dell’incidente del 1986, il 24 febbraio, vivendo lì a tutti gli effetti negli ultimi 13 giorni».

Sempre ieri, lo State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine (SNRIU) aveva confermato che il personale di Chernobyl «Ha accesso a cibo, acqua e medicine in misura limitata. Tuttavia, la situazione per il personale sta peggiorando» e ha chiesto all’Iaea di organizzare il supporto internazionale necessario per preparare un piano per la sostituzione del personale attuale e per dotare la struttura di un efficace sistema di rotazione.

Grossi ha più volte sottolineato che «Il personale che gestisce gli impianti nucleari deve poter riposare e lavorare a turni regolari, questo è fondamentale per la sicurezza nucleare generale. La loro capacità di prendere decisioni senza indebite pressioni è tra i sette pilastri indispensabili della sicurezza e protezione nucleare che ho delineato al Board of Governors dell’Iaea il 2 marzo, convocato  per affrontare le implicazioni per la sicurezza, la protezione e le salvaguardie della situazione in Ucraina».

Grossi, prima di ricevere il nuovo drammatico allarme di Keluba, aveva concluso: «Sono profondamente preoccupato per la situazione difficile e stressante che deve affrontare il personale della centrale nucleare di Chernobyl e per i potenziali rischi che ciò comporta per la sicurezza nucleare. Invito le forze che controllano efficacemente il sito a facilitare urgentemente la rotazione sicura del personale».

Il SNRIU aveva già avvertito che «La gestione del materiale nucleare presso la centrale nucleare di Chernobyl è stata per il momento sospesa. Il sito, situato in una zona di esclusione, comprende reattori dismessi e impianti di scorie radioattive. Possiamo comunicare con l’impianto solo via e-mail».

Per aiutare a proteggere gli impianti nucleari Ucraini, Grossi si è detto disponibile ad andare a Chernobyl, o altrove, «Per garantire l’impegno per la sicurezza e la protezione di tutti gli impianti nucleari dell’Ucraina da parte di tutte le  parti in conflitto» e ha denunciato a sua volta che «La trasmissione di dati a distanza dai sistemi di monitoraggio delle salvaguardie installati presso la centrale nucleare di Chernobyl è andata perduta. L’Agenzia sta esaminando lo stato dei sistemi di monitoraggio delle salvaguardie in altre località dell’Ucraina e fornirà presto ulteriori informazioni».

Per quanto riguarda lo stato delle centrali nucleari operative dell’Ucraina, il SNRIU  ieri aveva affermato che «8  dei 15 reattori del Paese sono operativi», 2 dei quali nella centrale nucleare di Zaporizhzhya occupata il 4 marzo dalle truppe russe e che è dotata di 6 reattori. I livelli di radiazioni nelle centrali nucleari ucraine operative risultavano normali.