Petizione a Obama: basta trivellazioni offshore anche nel Golfo del Messico e nell’Artico
Anche negli Usa parte la campagna contro le trivelle offshore
Sierra Club: «Le trivellazioni offshore non possono mai essere messe in sicurezza»
[21 Marzo 2016]
Il 17 marzo il Bureau of Ocean Energy Management (Boem) Usa ha presentato i nuovi standard per la qualità dell’aria delle piattaforme di trivellazione offshore e Athan Manuel, direttore Lands Protection Program di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, con oltre 2 milioni di iscritti, ha detto: «Plaudiamo al Boem per l’aggiornamento delle norme della qualità dell’aria, che mettono in atto misure di salvaguardia più forti per il nostro clima, le comunità e l’ambiente». Ma Manuel ha ricordato che «La trivellazione offshore non può mai essere messa in sicurezza».
Infatti Sierra Club ha lanciato una petizione diretta a Barack Obama nella quale al presidente Usa viene chiesto di smetterla con nuove trivellazioni offshore di petrolio e gas nell’Artico e nel Golfo del Messico.
Gli ambientalisti statunitensi vengono da una grande vittoria: l’amministrazione Obama ha ritirato il suo piano per trivellare al largo delle coste atlantiche, ma presto dovrà decidere se consentire nuove trivellazioni offshore nel Golfo del Messico e nella regione artica tra il 2017 e il 2022. Sierra Club sottolinea che «La decisione da prende quest’anno avrà conseguenze di vasta portata negli anni a venire. Sia che si tratti di proteggere il nostro clima dai 60 miliardi di tonnellate di anidride carbonica nociva bloccati nelle riserve di petrolio e gas offshore, o di fermare il prossimo disastro petrolifero BP o un catastrofico sversamento di petrolio nella regione artica, è essenziale tener fuori ogni nuova trivellazione offshore da questo piano quinquennale di concessioni».
Per questo Sierra Club invita a scrivere all’amministrazione Obama per manifestare il sostegno dei cittadini a tenere sotto terra i combustibili fossili e ad opporsi a qualsiasi nuova trivellazione offshore di petrolio e di gas.
A Obama viene chiesto di non approvare nessuna concessione prevista dal 2017-2022 Outer Continental Shelf Oil and Gas Leasing Program, facendo per il Golfo del Messico e l’Artico quel che ha già fatto per l’Oceano Atlantico «invece di nuove vendere nuove concessioni nel Golfo del Messico– si legge nella lettera – abbiamo bisogno di un piano per la transizione delle comunità verso un’economia pulita dell’energia rinnovabile».
Al presidente Usa viene ricordato che «Ora più che mai, stiamo assistendo a crescenti impatti dello sconvolgimento climatico di origine antropica, alimentati dalla nostra continua dipendenza da petrolio, gas e carbone. Il presidente Obama ha l’opportunità fondamentale di estendere la sua leadership climatica alla prossima amministrazione, utilizzando l’imminente piano quinquennale OCS, per mantenere i combustibili fossili al largo delle coste della nostra nazione nel sottosuolo cui appartengono. Le nostre comunità più vulnerabili sono a rischio, sia per l’innalzamento del livello dei mari che per i reali pericoli posti dalla trivellazione offshore».
Gli americani ci ricordano quello che il fronte del No/astensione al referendum italiano del 17 aprile cerca di farci dimenticare: «L’esplorazione, le trivellazione e il trasporto comportano rischio di fuoriuscite di petrolio catastrofiche ed espongono la nostra aria, l’acqua e la fauna selvatica di quantità significative di inquinamento. Dal 1964 ci sono state 40 grandi fuoriuscite di petrolio (più di 42.000 galloni), ma gli sversamenti più piccoli si verificano su base quotidiana. Il Boem stima che, negli ultimi 45 anni, siano stati lasciati trapelare più di 500.000 barili di petrolio, non dichiarati, nelle acque americane».
Ci sono poi gli impegni presi dagli Usa (e dall’Italia) alla Conferenza delle parti Unfccc di Parigi a lasciare i due terzi delle riserve di idrocarburi nel sottosuolo e la petizione sottolinea che «Se le riserve di petrolio e di gas stimate nella piattaforma continentale esterna vengono estratte e bruciate, verrebbero rilasciate più di 60 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, vanificando gli sforzi positivi fatti dell’amministrazione Obama per ridurre le emissioni provenienti dalle centrali a carbone e dai veicoli».
Su richiesta di operatori turistici, pescatori, ambientalisti e 100 amministrazioni locali, Obama ha bocciato le concessioni dell’Outer Continental Shelf Oil and Gas Leasing Program che riguardavano la Costa atlantica, ora gli viene chiesto di fare altrettanto con le nuove concessioni nel Golfo del Messico e di non aprire l’Artico a nuove trivellazioni, cosa che chiedono anche i due candidati democratici alla presidenza Usa: Hillary Clinton e Bernie Sanders.