Servono passi concreti di disarmo, Italia partecipi a Conferenza del Trattato TPNW
Armi nucleari: Italia ripensaci
Guterres: l'unico modo per porre fine al rischio nucleare è eliminare le armi nucleari
[26 Settembre 2023]
Oggi, in occasione dell’ International Day for the Total Elimination of Nuclear Weapons. Il segretario generale dell’Onu António Guterres ha detto che «Quando la sfiducia e la competizione geopolitica” hanno spinto il rischio nucleare ai livelli della Guerra Fredda, l’eliminazione totale di tali armi è l’unica via per un futuro pacifico».
Guterres ha avvertito che «I progressi duramente conquistati in molti decenni per prevenire l’uso, la diffusione e la sperimentazione delle armi nucleari stanno venendo vanificati» e ha chiesto «Il disarmo nucleare e un regime rafforzato di non proliferazione».
Il Capo dell’Onu ha ricordato che «Nei decenni successivi agli attacchi nucleari su Hiroshima e Nagasaki, con tutte le terribili devastazioni e le atroci conseguenze che ne seguirono, ci sono stati alcuni progressi guidati dalle Nazioni Unite, ma ora questo è stato annullato».
Nella sua primissima risoluzione del 1946, l’Assemblea Generale dell’Onu dentificò il disarmo nucleare come obiettivo principale. Eppure oggi restano circa 12.512 armi nucleari e i Paesi che possiedono tali armi hanno piani a lungo termine ben finanziati per modernizzare i propri arsenali nucleari e altri stanno pensando di dotarsi della bomba atomica. .
Non mancano trattati e accordi, sia regionali che globali, che stabiliscono il quadro per lo smaltimento delle armi nucleari. Il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP) non solo vincola coloro che lo ratificano a fermarne la diffusione, ma incoraggia anche l’uso pacifico dell’energia nucleare e il disarmo. E’ l’unico trattato che obbliga i paesi dotati di armi nucleari a impegnarsi per il disarmo secondo il diritto internazionale. E’ stato approvato nel 1968, è entrato in vigore nel 1970 ed è stato prorogato a tempo indeterminato nel 1995. Circa 191 paesi, tra cui 5 che detengono dichiaratamente un arsenale di armi nucleari, hanno aderito al TNP, rendendolo il trattato di disarmo più ratificato. Un altro pilastro importante è il Trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari (CTBT), adottato nel 1996, firmato da 185 paesi e ratificato da 170, compresi tre Stati detentori di armi nucleari: Francia, Russia e Regno Unito. Tuttavia, per entrare in vigore, il Trattato deve essere firmato e ratificato da 44 Stati detentori di tecnologia nucleare, 8 dei quali devono ancora ratificarlo: Cina, Egitto, India, Iran, Israele, Repubblica popolare democratica di Corea, Pakistan e Stati Uniti.
Un’aggiunta relativamente nuova al sistema dei trattati è il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) che prevede una serie completa di divieti sulla partecipazione a qualsiasi attività relativa alle armi nucleari, comprese le imprese a non svilupparle o testarle e che è entrato in vigore il 22 gennaio 2021. Un trattato che l’Italia non ha ancora firmato.
Ed è proprio al governo italiano che si rivolge oggi la mobilitazione “Italia ripensaci”, promossa da Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo con una «Offerta di confronto e di messa a disposizione di competenze per ipotizzare strade concrete di disarmo nucleare, obiettivo dichiarato delle Istituzioni e della società civile italiane, e la richiesta di partecipazione come “Paese Osservatore” alla conferenza degli Stati parti del Trattato di proibizione delle armi nucleari (TPNW) del prossimo novembre a New York.
Facendo eco alla richiesta in tal senso della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, (ICAN, premio Nobel 2017 e di cui le organizzazioni di “Italia ripensaci” sono partner), nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro degli Esteri Antonio Tajani e al Ministro della Difesa Guido Crosetto, si evidenzia come «La richiesta di una partecipazione alla Conferenza in programma al Palazzo di Vetro sia stata anche votata all’unanimità in una recente Risoluzione sul tema del disarmo nucleare della Commissione Esteri della Camera».
La lettera ricorda alla premier e ai suoi mini stri che «Ben 34 Stati hanno partecipato come “osservatori” alla prima Conferenza del TPNW svoltasi a Vienna nel giugno dello scorso anno, tra cui Australia, Belgio, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, tutti Paesi in ottimi rapporti con l’Italia o suoi partner nell’Alleanza Atlantica, molti dei quali si stanno esprimendo favorevolmente a una prossima partecipazione. I lavori nella capitale austriaca hanno portato ad una Dichiarazione finale che ha condannato in modo inequivocabile qualsiasi minaccia nucleare, e con la definizione di un innovativo “Piano d’azione” sviluppato in 50 punti che delinea i passi concreti per impedire agli Stati dotati di armi nucleari di usarle e per progredire verso la loro eliminazione totale».
Per Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, « Il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari TPNW è dunque una concreta speranza di metterci alle spalle l’incubo nucleare. A quasi 80 anni dai bombardamenti atomici che hanno distrutto le due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki continuano a contarsi circa 12.500 testate in tutto il mondo (di cui 2.000 in stato di massima allerta operativa, cioè pronte all’uso) e il pericolo di una guerra nucleare è diventato ancora più tangibile a causa della illegale e criminale invasione russa dell’Ucraina, con il sanguinoso conflitto che ne è derivato e le minacce nucleari sempre più frequenti da parte dei vertici della Federazione Russa (senza dimenticare la recente decisione di spostamento di testate sul territorio della Bielorussia)».
Per questi motivi la Campagna Senzatomica e la Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono al Governo un «Incontro in cui poter dialogare insieme sulle strade da intraprendere per realizzare un mondo libero da armi nucleari, pur se il nostro Paese al momento non ha ancora né firmato né ratificato il Trattato», mettendo a disposizione le proprie competenze per «Sostenere il Governo nel prendere una posizione di pace e speranza nel complesso contesto geopolitico in cui si presentano le armi nucleari. Sarebbe un onore poter fornire informazioni e considerazioni riguardo la seconda Conferenza degli Stati parti e la partecipazione come Stato osservatore».
Intenti in perfetta consonanza con le parole di Guterres che ha ribadito che «L’unico modo per eliminare il rischio nucleare è eliminare le armi nucleari. Esorto i Paesi a lavorare insieme per bandire questi “dispositivi di distruzione dai libri di storia, una volta per tutte. Questo significa rafforzare il regime di disarmo e non proliferazione nucleare, anche attraverso i trattati di non proliferazione delle armi nucleari e di proibizione delle armi nucleari, e ratificare senza indugio il CTBT. Invito tutti a utilizzare gli strumenti senza tempo del dialogo, della diplomazia e della negoziazione per allentare le tensioni e porre fine alla minaccia nucleare».