Armi per l’ Arabia saudita nel porto di Piombino: interrogazione di SI Toscana a Sinistra

[24 Novembre 2015]

Pubblichiamo il testo integrale dell’interrogazione orale urgente presentata in Consiglio regionale  dal Gruppo SI Toscana a Sinistra e riguardante la movimentazione di un carico armi nel porto di Piombino di armi partito dalla Sardegna e  diretto in Arabia Saudita

Tenuto conto di quanto riportato dalla stampa locale nella giornata di domenica 22 novembre  riguardante l’approdo, nella mattinata di sabato 21 novembre, nel porto di Piombino di quattro tir carichi di armi provenienti dal porto di Olbia e diretti  in Arabia Saudita, luogo di destinazione delle stesse.

Considerato che il passaggio di armi provenienti dalla Sardegna avviene con cadenze regolari nel porto piombinese e che di norma all’arrivo vengono sorvegliate da vigilanza privata -come nel caso di sabato 21- o dalle forze dell’ordine, come in altri occasioni.

Considerato che nel caso di sabato 21 le navi trasportavano in totale mille bombe Mk83 prodotte dalla Rwn Italia di Domusnovas (Carbonia-Iglesias) che fa capo al colosso internazionale Rheinmetall Defense; lo stesso tipo di bombe – come denunciato dall’onorevole Mauro Pili (Unidos) – usate per colpire la popolazione civile dello Yemen, causando più di 5.700 morti di cui almeno 830 tra donne e bambini e 20mila feriti, un milione di sfollati e 21 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti.

Considerato che la lotta al terrorismo passa anche attraverso la limitazione dell’export degli armamenti nelle zone a rischio.

Tenuto conto che la legge n. 185 del 1990 vieta espressamente le esportazioni di tutti i materiali militari, e loro

componenti, verso i Paesi in stato di conflitto armato in contrasto con i principi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite.

Tenuto conto che, come sottolineato dalla Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International Italia e l’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e Politiche di Difesa e Sicurezza (OPAL) di Brescia, l’ Arabia Saudita lo scorso 28 marzo ha formalmente annunciato alle Nazioni Unite il suo intervento militare in Yemen ma non ha mai ottenuto dall’Onu alcuna autorizzazione né legittimazione.

Considerato che la monarchia saudita è responsabile di gravi e reiterate violazioni dei diritti umani, un’altra condizione che – secondo la legge n. 185/1990 – dovrebbe prevenire le esportazioni di materiali militari e di armi alle forze armate saudite.

Considerato infine che l’Arabia Saudita, insieme a Qatar, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, è anche accusata di finanziare lo Stato Islamico/Daesh e la galassia di  milizie jihadiste che si oppongono al regime di Bashir Al Assad in Siria.

Interroga la Giunta Regionale per sapere:

se riguardo alla movimentazione al trasporto di  armamenti, ed al loro trasferimento verso le destinazioni di guerra che sta avvenendo in questi giorni attraverso la nostra Regione, oltre al porto di Piombino sono interessate strutture militari e /o infrastrutture civili presenti nel territorio toscano, compreso l’ aeroporto militare pisano;

se, in considerazione della succitata legge 185/1990 e dell’utilizzo da parte dell’Arabia Saudita di tali armi in Yemen contro la popolazione civile, non si intendono intraprendere azioni per impedire l’utilizzo delle infrastrutture civili e militari per simili movimentazioni di armamenti nel territorio regionale.

 

I Consiglieri

Tommaso Fattori      

Paolo Sarti