Rosatom: Iaea e Ue rispondano immediatamente al tentativo di aggravare la situazione intorno alla più grande centrale nucleare del continente
Attacco alla centrale di Zaporizhzhya, Iaea: grave rischio di incidente nucleare
Grossi: la centrale nucleare presa di mira da un’azione militare, violazione dei 5 principi Iaea
[8 Aprile 2024]
Il direttore generale dell’International atomic energy agency (Iaea) , Rafael Mariano Grossi, ha confermato che «Domenica gli attacchi di droni hanno colpito il sito della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya (ZNPP), in un grave incidente che ha messo in pericolo la sicurezza nucleare. Per la prima volta dal novembre 2022, la più grande centrale nucleare d’Europa è stata direttamente presa di mira in un’azione militare che rappresenta anche una chiara violazione dei cinque principi fondamentali per la protezione dell’impianto» stabiliti proprio da Grossi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel maggio 2023.
Dall’ottobre 2022, la centrale nucleare di Zaporozhye è sotto il controllo di Rosenergoatom J che fa parte della divisione energia elettrica della compagnia statale nucleare russa Rosatom. La centrale nucleare di Zaporozhya si trova vicino alla città di Energodar, nella regione di Zaporozhya/Zaporozhye, in parte occupata dall’esercito russo, sulla riva del bacino idrico di Kakhovka ed è composta da 6 unità di potenza. E’ sotto attacco dal marzo 2022, con ucraina e Russia che si scambiano accuse di essere colpevoli dei bombardamenti sulla centrale nucleare.
Anche se Grossi non dice chi è il colpevole di questo ultimo e gravissimo attacco a farlo ci pensa Rosatom che in un comunicato aveva denunciato prima del direttore generale dell’Iaea che «Il 7 aprile 2024, le forze armate ucraine hanno lanciato una serie di attacchi senza precedenti alla centrale nucleare di Zaporozhye. Alle 11:38 l’attacco ha colpito la zona adiacente alla mensa, provocando il ferimento di tre persone (una delle quali in modo grave). Mezz’ora dopo, un drone ha attaccato l’area del porto mercantile. Quindi il sesto reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhya è stata attaccata da un drone: la cupola è stata colpita. Fortunatamente non ci sono stati danni critici né vittime; la radiazione di fondo nella stazione e nell’area circostante non è cambiata e non supera i valori di fondo naturali».
Rosatom rivela che l’attacco alla centrale nucleare era stato preceduto il 5 aprile da un tentativo di offensiva del le forze armate ucraine al territorio in cui sorge l’impianto, con droni ucraini che avevano cercato di colpire il porto mercantile e la stazione di azoto-ossigeno.
Rosatom «Condanna categoricamente l’attacco senza precedenti contro gli impianti della centrale nucleare e le sue infrastrutture e invita i dirigenti dell’Iaea, personalmente il direttore generale dell’agenzia, Rafael Grossi, nonché i governi di i paesi dell’Ue a rispondere immediatamente alla minaccia diretta alla sicurezza della centrale nucleare di Zaporozhye e a condannare categoricamente il tentativo di aggravare la situazione attorno alla più grande centrale nucleare d’Europa».
La portavoce del Ministero degli Esteri russo, María Zajárova, ha dichiarato che «La comunità internazionale deve reagire all’atto di terrorismo nucleare perpetrato dal regime di Kiev».
Grossi ha risposto indirettamente a Rosatom e ha avvertito che «Si tratta di una grave escalation dei pericoli per la sicurezza nucleare che la centrale nucleare di Zaporizhzhya deve affrontare. Questi attacchi sconsiderati aumentano significativamente il rischio di un grave incidente nucleare e devono cessare immediatamente. Al momento non vi sono indicazioni di danni alla sicurezza nucleare critica o ai sistemi di protezione del sito. Tuttavia, gli attacchi militari sono stati un’altra dura testimonianza delle persistenti minacce alla ZNPP e ad altri impianti nucleari durante il conflitto armato, nonostante gli sforzi dell’Iaea per ridurre il rischio di un grave incidente che potrebbe danneggiare le persone e l’ambiente in Ucraina e oltre. Come ho ripetutamente affermato – anche al Consiglio di Sicurezza e al Consiglio dei Governatori dell’Iaea – nessuno può concepibilmente beneficiare o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro impianti nucleari. Attaccare una centrale nucleare è assolutamente vietato. Faccio fermamente appello ai decisori militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari».
Ma, nonostante le dichiarazioni di Grossi, l’attacco diretto a una centrale nucleare dimostra quanto questi impianti siano pericolosi in tempo di guerra e di pace, visto che anche la centrale nucleare di Chernobyl, teatro del più grande disastro nucleare civile della storia è nel territorio Ucraino e che le truppe occupanti russe hanno dovuto ritirarsi dall’area perché i soldati non resistevano alla radiazioni del cadavere nucleare della centrale e del terreno che ha subito il fallout nucleare nel 1986.
Dopo aver ricevuto informazioni dalla ZNPP sugli attacchi dei droni, gli esperti dell’Iaea di stanza sul posto si sono recati in tre località colpite e hanno confermato l’impatto dei droni, «Anche in uno dei 6 edifici del reattore del sito, dove sembravano essere state prese di mira le apparecchiature di sorveglianza e comunicazione».
l’Iaea denuncia che «Mentre si trovavano sul tetto del reattore, unità 6, le truppe russe hanno ingaggiato quello che sembrava essere un drone in avvicinamento. Questo è stato seguito da un’esplosione vicino all’edificio del reattore. Il team dell’Iaea ha riferito di aver osservato resti di droni in questo e in altri due punti di impatto sul sito. In uno di essi, all’esterno di un laboratorio, hanno visto macchie di sangue accanto a un veicolo logistico militare danneggiato, indicando almeno una vittima. Gli esperti hanno riferito di aver sentito esplosioni e colpi di fucile sul posto per tutta la giornata. Inoltre, il team, dell’Iaea ha sentito diversi colpi di artiglieria provenienti da vicino all’impianto».
Anche se finora il team Iaea non ha osservato danni strutturali a sistemi, strutture e componenti importanti per la sicurezza nucleare o l’incolumità dell’impianto, ha riferito di «Aver osservato lievi bruciature superficiali sulla parte superiore del tetto della cupola del reattore dell’Unità 6 e crepe su una parete di cemento e una soletta di sostegno dei serbatoi di stoccaggio dell’acqua primaria di reintegro».
Grossi conclude: «Sebbene il danno all’unità 6 non abbia compromesso la sicurezza nucleare, si è trattato di un incidente grave che ha il potenziale per minare l’integrità del sistema di contenimento del reattore».