La Banca Mondiale investe sulla geotermia
Mobilitati 235 milioni dollari per le esplorazioni in undici paesi in via di sviluppo
[12 Dicembre 2014]
L’iniziativa multi-donatori guidata dall’Energy Sector Program Management Assistance della Banca Mondiale (ESMAP) ha finora mobilitato 235 milioni dollari attraverso il Fondo per la Tecnologia pulita a sostegno dello sviluppo della geotermia, come importante fonte di energia a basse emissioni di carbonio per molti paesi in via di sviluppo. I progetti sono stati identificati e sono ora in fase di preparazione in 11 stati: Turchia, Armenia, Indonesia, Kenya, Etiopia, Djibouti, Messico, Cile, Nicaragua, Repubblica Domenicana e Santa Lucia. Nel corso della sua storia, il gruppo della Banca Mondiale ha messo a disposizione 2,2 miliardi di dollari di finanziamento per i progetti di sviluppo della geotermia.
Il Piano di Sviluppo Globale della Geotermia riunisce anche partner industriali per affrontare uno degli ostacoli principali alla crescita del geotermico nei paesi emergenti: la capacità tecnologica limitata e la scarsa disponibilità di capitale per la fase iniziale dell’esplorazione, una fase che è costosa e durante la quale il capitale di un investitore può essere bloccato per molti anni con rendimenti incerti.
«Per molti paesi in via di sviluppo, la geotermia ha il potenziale per contribuire alla diffusione di una fonte pulita, affidabile e di provenienza locale che possa dare accesso all’elettricità, far crescere l’economia, creare posti di lavoro, e aumentare la prosperità» ha detto Anita Marangoly George, direttore senior della Banca Mondiale per l’energia durante una tavola rotonda dell’ESMAP a Copenaghen. «Ma per avere successo –ha continuato George- i partner industriali e i governi dovranno collaborare per ridurre i rischi legati all’esplorazione e contribuire ad aprire la strada al settore privato».
L’Istituzione finanziaria internazionale ha citato i casi di El Salvador, che attualmente genera il 25 per cento della sua elettricità da energia geotermica e spera di aumentare tale quota al 40 per cento; del Kenya, con il più rapido sviluppo di siti vergine del mondo; e dell’Indonesia, che se continua sulla sua traiettoria attuale supererà gli Stati Uniti come il paese con la più grande capacità geotermica installata nel mondo.
Questi sforzi potrebbero anche essere espansi in un prossimo futuro. Ad oggi, ESMAP ha individuato 36 campi geotermici in 16 paesi in cui l’esplorazione di superficie è stata completata. Si stima che ben 40 paesi potrebbero soddisfare una buona parte della loro domanda di elettricità attraverso la geotermia. Nuove valutazioni mostrano che nel lungo termine il numero di paesi in cui l’energia geotermica potrebbe aumentare in modo significativo è molto più grande. «C’è un chiaro allineamento, sia a livello globale e nazionale, per sfruttare una fonte di energia pulita che per troppo tempo è stata sotto-utilizzata – ha detto ancora Anita Marangoly George – Questo è particolarmente importante in un mondo in cui i prezzi mondiali dell’energia rimangono volatili, e dove la sicurezza energetica e la sostenibilità ambientale sono temi più che mai ineludibili».