Caos in Burundi per un tentato colpo di Stato. Combattimenti in corso a Bujumbura
Autoritarismo, minerali rari, petrolio, gas fanno resuscitare il fantasma del genocidio
[14 Maggio 2015]
A Bujumbura, la capitale del Burundi, è ancora alta la tensione dopo il golpe annunciato dal generale Godefroid Nyombare e smentito dal presidente della Repubblica Pierre Nkurunziza.
Ieri, proprio mentre a Dar e Dar es-Salaam in Tanzania era in corso un summit sulla che scuote il Burundi da settimane, l’ex capo si stato maggiore Nyombare, a nome del Comité pour le rétablissement de la concorde nationale, aveva annunciato dalla radio privata Isangarino, la destituzione di Nkurunziza ed aveva dichiarato di «Osservare con desolazione le violenze, il cinismo che hann caratterizzato Pierre Nkurunziza. Le forze di sicurezza decidono di rendere il destino del Paese nelle loro mani, Nkurunziza è destituito».
Nkurunziza sarebbe ancora a Dar es-Salaam in attesa di capire come si mettono le cose nel suo Paese dove da giorni l’opposizione si scontrava in piazza con le forze dell’ordine che hanno ucciso diversi manifestanti. L’esercito però aveva più volte difeso i manifestanti dalle violenze della polizia di Nkurunziza.
Il Burundi un piccolo Stato africano di 27.830 km2 che confina con il Rwanda, Repubblica Democratica del Congo a ovest, e con la Tanzania è al centro dell’area più pericolosa dell’Africa, dove la guerriglia è endemica ed ha subito un genocidio simile a quello del Rwanda. L’Area dei Grandi Laghi però è ricchissima di minerali rari, petrolio, gas ed alimenta un forte commercio illegale di fauna selvatica. Una regione sulla quale gli autoritari leader locali, gli eserciti, le guerriglie e le multinazionali non vogliono molare la presa, a costo di perpetuare la sofferenza e l’insicurezza di chi ci vive e di resuscitare il fantasma del genocidio.
Niyombaré proviene dallo stesso partito di Nkurunziza, il Cnfdd-Fdd, nei cui ranghi ha partecipato alla guerra civile. Dopo gli accordi di Arusha è stato nominato capo di stato maggiore aggiunto e poi capo di stato maggiore dell’esercito ed è stato il protagonista dell’integrazione dei movimenti guerriglieri nell’Armée burundaise. Mantiene ancora una certa autorità e popolarità tra i soldati ed in particolare tra gli ufficiali, sia hitu che tutsi, ed è considerato uno dei moderati del Cndd-Fdd.
Il grosso dell’’esercito però sembra essersi schierato dalla parte del presidente ed hanno ripreso il controllo dell’aeroporto internazionale di Bujumbura che era stato occupato dalle truppe golpisti che hanno cercato di cavalcare le proteste popolari che scuotono il piccolo Paese africano da quando Nkurunziza ha annunciato di volersi ricandidare.
I combattimenti più duri sono stati quelli nell’area della radiotelevisione nazionale RTNB, dove golpisti e lealisti si sono scambiati raffiche di mitragliatrice e colpi di razzi. La RTNB non trasmette più.
L’avvio dell’offensiva per impossessarsi della Radio è stato annunciato direttamente a France Presse da uno dei generali Gli intensi combattimenti a Bujumbura tra esercito e golpisti hanno svuotato le strade della città e mentre scriviamo fonti locali riferiscono che si sentono ancora spari e forti esplosioni. golpisti.
Secondo Radio France International a Bujumbura sarebbe entrato un battaglione dell’Armée burundaise e l’11esimo Bataglione blindato che opererebbero insieme alle truppe di élite de la Brigade Spéciale de Protection des Institutions, una specie di guardia presidenziale del Burundi. Anche i golpisti aspetterebbero rinforzi dall’interno del Paese, dove è s di stanza l’artiglieria pesante. Intanto i combattimenti continuano.