Centrale di Vado Ligure, gli ambientalisti al governo: «Non potete scavalcare le norme»
[20 Febbraio 2015]
Il 18 febbraio si è tenuto un incontro tra governo, Tirreno Power, sindacati e i governi locali per consentire la ripartenza dei due gruppi a carbone della centrale di Vado Ligure, superando di fatto le nuove prescrizioni dell’Autorizzazione ambientale integrata ( AIA) rilasciate dal Ministero dell’Ambiente per un impianto fermo da mesi perché posto sotto sequestro dalla magistratura, con accuse gravissime per gli effetti negativi sulla salute e per violazioni accertate all’Autorizzazione Integrata Ambientale che ne regolava la produzione.
Oggi Greenpeace, Legambiente e Wwf dicono che quello del governo è «il tentativo di risolvere sul piano “politico” una vicenda di stretta pertinenza “amministrativa” espone a profili di illegittimità, oltre ad essere un modo possibilmente equivoco per favorire l’azienda a scapito dell’ambiente e della salute pubblica. Infatti, alla luce della normativa europea e nazionale, per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale cui è assoggettato l’impianto in esame, spetta ai competenti organismi amministrativi e tecnico-scientifici l’adozione delle prescrizioni volte ad assicurare un elevato livello di qualità ambientale e sanitaria, senza che vi siano spazi per “correzioni” dei contenuti autorizzativi allo scopo di venire incontro alle esigenze dichiarate dal titolare degli impianti. Ne consegue che l’eventuale tentativo di spostare in sedi di contrattazione politico-sindacale decisioni che hanno connotazione strettamente tecnica (quali il rilascio di autorizzazioni ambientali) appare irrituale e assai discutibile».
Le tre grandi associazioni ambientaliste chiedono al governo e agli organi competenti «la massima trasparenza riguardo a quanto si va discutendo e decidendo, e l’apertura, in tempi strettissimi e preliminarmente a qualsiasi decisione, di un tavolo di confronto anche con le associazioni, in quanto portatrici riconosciute di interessi diffusi in materia di ambiente e salute».
La nota comune di Greenpeace, Legambiente e Wwf conclude: «E’ importante ricordare che l’impianto Tirreno Power di Vado Ligure è oggetto di sequestro preventivo da parte della Procura di Savona. Sull’attività della centrale termoelettrica in esame la Magistratura penale ha ritenuto di dover rilevare la violazione dell’art. 434, comma 2, c.p., di disastro doloso procedendo nel marzo 2014 al sequestro dei gruppi a carbone. Le stime della procura ascrivono alle emissioni della centrale di Vado Ligure un impatto pari alla morte prematura di oltre 400 persone, per il funzionamento dell’impianto negli anni compresi tra il 2000 e il 2007».