Corea del nord: imminenti test per missili balistici nucleari intercontinentali
Seoul: i nordcoreani dietro la crisi istituzionale in Corea del sud
[2 Gennaio 2017]
Il leader supremo della Repubblica popolare democratica di Corea (Rpdc), Kim Jong Un, ha dichiarato nel suo messaggio del nuovo anno al popolo nordcoreano che la Rpdc «continuerà a rafforzare la sua difesa nazionale, in particolare la sue capacità nucleari, fintanto che gli Stati uniti e i loro vassalli non cesseranno la loro minaccia nucleare, ì loro ricatti e le loro esercitazioni di guerra che conducono proprio sotto il nostro naso con il pretesto di tenere delle esercitazioni annuali, la Rpcd continuerà a rafforzare le sue capacità militari di autodifesa e di attacco preventivo del quale la forza nucleare è il pilastro». Il leader supremo nordcoreano ha annunciato dei prossimi test di missili balistici intercontinentali.
Parole che sembrano riecheggiare il recente messaggio su Twitter del presidente Usa eletto Donald Trump che annunciava una nuova corsa statunitense al riarmo nucleare.
Con uno dei suoi soliti ribaltamenti propagandistici della realtà, Kim Jong Un ha detto che la Corea del nord deve «far fronte alle sfide poste dalle forze anti-riunificazione all’interno del Paese ( in Corea del sud, ndr) e all’estero che vanno contro il desiderio nazionale di riunificazione». Dopo aver nuovamente brandito il nucleare, il leader supremo nordcoreano ha tranquillamente chiesto di «prendere attivamente delle iniziative per migliorare le relazioni nord-sud, disinnescare i loro conflitti militari e scongiurare il rischio di una guerra intercoreana». Pi ha chiesto a tutti i coreani, del nord e del sud, di «concertare i loro sforzi al fine di aprire una grande via per la riunificazione indipendente della Corea. Tutti i coreani nel Nord, nel Sud e all’estero devono unirsi e intendersi sul principio di mettere davanti a tutto la riunificazione nazionale, causa congiunta della nazione, ed attivare il movimento di riunificazione a livello nazionale».
Per quanto riguarda la disastrata economia nordcoreana, il leader del regime nazinal-stalinista ha sottolineato che «Nel 2017, gli sfrzi dovranno essere concentrati sulla messa in opera della strategia quinquennale dello sviluppo economico nazionale, basato sull’autosufficienza, al fine di modernizzare l’economia del Paese. Gli sforzi dovranno essere basati particolarmente sull’elettricità, la metallurgia e l’industria chimica».
Secondo Kim Jong Un il bilancio del 2016 per la Rpdc è positive: «E’ stato segnato da una grande svolta di eventi rivoluzionari e propizi. La Rpdc è emersa come una potenza nucleare e militare dell’Oriente».
La Corea del sud, che vive una drammatica crisi istituzionale, ha condannato l’annuncio di Kim Jong Un che la Rpdc effettuerà nuovi test di missili balistici intercontinentali. In un breve comunicato il ministereo dell’unificazione di Seoul condanna fermamente il messaggio di Kim Jong Un che annuncia l’entrata della Rpdc nell’ultima fase dello sviluppo di un missile balistico intercontinentale» e bolla come minacce «l’impegno del leader della Rpdc a continuare a rafforzare le capacità nucleari e l’attacco preventivo del suo Paese»
Il ministero dell’unificazione sudcoreano chiede a Pyongyang di «smetterla di accusare Seoul» e accusa la Rpdc di essere «responsabile delle tensioni intercoreane» e intima alla Corea del nord di «smetterla di intervenire negli affari interni della Corea del sud». Secondo Seoul ci sarebbero anche i nordcoreani dietro le veglie al lume di candela organizzate spontaneamente per chiedere la destituzione della presidente sudcoreana Park Geun-hye, dopo le rivelazioni che hanno fatto emergere la sua sudditanza riguardo all’“indovina” che era la sua più fidata consigliera politica.
Comunque, al di là delle paranoie che sembrano affliggere entrambi i governi coreani e delle stranezze dei loro due leader, il ministero dell’unificazione di Seoul ha riaffermato che «lo sviluppo nucleare della Rpdc non sarà mai accettato dalla Corea del sud né dalla comunità internazionale. Pyongyang subirà delle sanzione e delle pressioni più dure se il paese prosegue il suo sviluppo nucleare».
Il governo sudcoreano ha chiesto alle Rpdc di «tornare sulla strada della denuclearizzazione con sincerità, se Pyongyang cerca di garantire la pace nella penisola coreana e di migliorare le sue relazioni con la Corea del sud».
Sembra proprio che i due governi in difficoltà si tengano in piedi con le reciproche e speculari accuse e che le minacce nucleari di Kim Jong Un siano funzionali a mantenere in sella il traballante governo di Park Geun-hye.