Droni ecologici? Ecco i primi prototipi con innovativi motori a biocarburanti
[26 Maggio 2014]
La rivoluzione dei droni, nel bene e nel male, è sotto gli occhi di tutti. L’uso di questa tecnologia può risolvere molti problemi e ovviamente – come tutte le innovazioni – possono crearne di altri. Una prospettiva “sostenibile” per il settore è quella che ha scelto l’Enea che all’ultima Expo di Roma ha presentato due innovative miscele a biodiesel e a bioetanolo per alimentare i prototipi dimostrativi.
Le sperimentazioni sono state messe a punto nell’ambito delle attività di ricerca dell’ENEA nel settore dei biocombustibili: i biocombustibili – soprattutto quelli di seconda generazione che possono essere miscelati con quelli di derivazione fossile- possono trovare utile campo d’applicazione anche nel settore aeronautico, responsabile di significative emissioni ad effetto serra.
Il primo drone utilizza un motore diesel alimentato con miscela ad elevato contenuto di biodiesel, ricavato da oli alimentari esausti, il secondo utilizza una miscela ad elevato contenuto di bioetanolo ottenuto dal trattamento di biomasse.
Si tratta – spiega una nota dell’Enea – di veicoli radiocontrollati, chiamati anche APR, aeromobili a pilotaggio remoto, a basso costo, sui quali vengono montati sensori, utilizzati per il monitoraggio a distanza dell’ambiente e del territorio: per esempio per avere informazioni di dettaglio sui danni subiti da strutture edilizie a causa di terremoti o altri eventi naturali, per rilievi di tipo archeologico e storico, per il controllo di agenti inquinanti e preziosi in tutti i casi in cui è necessario non esporre a rischio esseri umani.
«Questa sperimentazione –commenta Valter Di Gioia, ricercatore ENEA- nasce dalla collaborazione di diversi gruppi di ricerca multidisciplinari operanti in ENEA: infatti hanno partecipato alle attività, oltre che esperti di biocarburanti, ricercatori competenti in materia di monitoraggio ambientale, di osservazione aerospaziale e di robotica».