Nel 2011, gli investimenti in questo settore pari a quelli in rinnovabili e combustibili fossili
L’efficienza energetica è il primo “carburante” del mondo?
[17 Ottobre 2013]
L’International energy agency (Iea) ha pubblicato il suo primo “Energy Efficiency Market Report 2013 — Market Trends and Medium-Term Prospects” (efficienza energetica) che è per certi versi tanto sorprendente quanto confortante per le prospettive future. Il rapporto Iea sottolinea che «Nel 2011, gli investimenti nel mercato dell’efficienza energetica sono stati globalmente su una scala simile a quelli nelle energie rinnovabili od alla produzione di energia da combustibili fossili». Il rapporto rivela che, in tutto il mondo, nel 2011 i mercati dell’efficienza energetica hanno attratto investimenti fino a 300 miliardi di dollari.
Si tratta del primo Energy Efficiency Market Report Iea che si affianca ai rapporti dell’Agenzia sui mercati di petrolio, gas, carbone ed energie rinnovabili, mettendo in evidenza il suo ruolo come un importante risorsa energetica. Il rapporto riassume le tendenze e le prospettive di investimento e di risparmio sui costi energetici a medio termine, fino al 2020 e vuole essere uno strumento per comprendere le attività di mercato dell’efficienza energetica e ne passa in rassegna delle sfide metodologiche e pratiche, facendo anche un’analisi statistica dell’efficienza energetica e del suo impatto sulla domanda di energia ed evidenziando un settore tecnologico specifico nel quale c’è una significativa attività di mercato dell’efficienza energetica, come per esempio gli elettrodomestici e le tecnologie Ict: «Qui, mentre i mercati di elettrodomestici tradizionali sembrano statici, i prodotti ad alta efficienza energetica e le attrezzature Tic sono aree di crescita per l’efficienza energetica».
L’Iea presenta una selezione di casi di studio nazionali che illustrano gli attuali mercati dell’efficienza energetica in settori specifici, e come possono evolvere nel medio termine ed evidenzia che «Il mercato dell’efficienza energetica è diffuso, vario e coinvolge tutti i settori economici che consumano energia» e che «I dati di alta qualità e tempestivi sull’efficienza efficienza energetica sono vitali per la comprensione di questo mercato
La direttrice esecutiva del’Iea, Maria van der Hoeven, presentando il rapporto al World Energy Congress in Korea, ha detto che «L’efficienza energetica è stata definita un “carburante nascosto”, eppure si nasconde i in piena vista. Infatti, il grado di investimento globale per l’efficienza energetica e il risparmio energetico che ne derivano sono così massicci che da far scaturire la seguente domanda: l’efficienza energetica non è solo un carburante nascosto, ma piuttosto il primo combustibile al mondo?».
L’Energy Efficiency Market Report 2013 dimostra che l’impatto totale dell’efficienza energetica è enorme: Dal 2005 al 2010, le misure di efficienza hanno fatto risparmiare l’equivalente energetico di 420 miliardi di dollari di petrolio in 11 paesi membri dell’Iea. Se non fosse stato per le misure di efficienza energetica misure attuate negli anni passati, i consumatori in quei 11 Paesi ora consumerebbero (e pagherebbero) circa i due terzi più energia di quella che attualmente utilizzano. Nel 2010 in questi Paesi, il risparmio di energia prodotto dalle misure di efficienza hanno superato qualsiasi altra fonte di singolo combustibile. Sempre nel 2010, grazie ai miglioramenti dell’efficienza realizzati a partire dal 1974 (prima crisi petrolifera) questi 11 Paesi Iea hanno bruciando 1,5 miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio in meno. Il rapporto evidenzia che «Nel 2010 quelle stesse economie hanno consumato circa 1 miliardo di tonnellate equivalenti di petrolio con le attività sviluppate nel corso dello stesso periodo».
I due fattori centrali che hanno guidato la recente crescita del mercato dell’efficienza energetica sono politiche efficaci ed il prezzo elevato dell’energia., ma anche gli standard energetici, l’etichettatura, l’accesso alle valutazioni ed ai finanziamenti, e gli obblighi per i fornitori si sono rivelati essenziali. L’Iea sottolinea che «In particolare i prezzi elevati del petrolio hanno incoraggiato il risparmio. Tuttavia, l’assenza di un pricing dinamico nei mercati energetici e le sovvenzioni, i costi di transazione elevati, i fallimenti e la mancanza di capacità istituzionale a volte possono ostacolare i miglioramenti dell’efficienza».
Nessuno purtroppo se ne rende conto, oppure fa finta, ma la stessa identica cosa si può dire dell’altro pezzo del metabolismo economico, ovvero la materia. Un uso efficiente della materia, attraverso una riduzione degli input e il riciclo degli output aiuterebbe almeno quanto si sta facendo, o si vorrebbe fare, per l’energia, nell’ottica della sostenibilità ambientale e sociale.