Efficienza energetica, in Italia raggiunto solo il 15% degli obiettivi nazionali
[2 Dicembre 2014]
Di efficienza energetica se ne parla molto, ma la ricognizione condotta in occasione della stesura del Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica 2014 ha evidenziato che a fine 2012 l’Italia ha raggiunto solo il 15% dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico per usi finali che, secondo quanto previsto nella Strategia Energetica Nazionale, doveva giungere a 15,50 Mtep.
Nonostante l’ampio ventaglio di strumenti disponibili – dal Fondo Europeo per l’Efficienza Energetica, ai vari fondi regionali – tra il 2007 e il 2013 sono stati realizzati interventi di efficienza energetica attraverso l’utilizzo di finanziamenti pubblici per meno di 50 milioni di euro, con l’utilizzo di leasing per circa 74 milioni di euro, contro i circa 585 milioni di euro provenienti dai prestiti bancari “tradizionali”. Il problema non sta nella mancanza di soluzioni tecnologiche tecnicamente mature ed affidabili sul mercato italiano, quanto nella presenza di altri fattori che ostacolano la diffusione dell’efficienza energetica nel Paese.
Di questo e di come raggiungere la razionalizzazione dei consumi energetici nelle imprese e negli edifici in Italia, si parlerà a Milano l’11 Dicembre, in occasione della presentazione dell’Energy Efficiency Report 2014, giunto alla sua 4^ edizione.
Il rapporto analizza criticamente quattro tematiche d’importanza cruciale per l’efficienza energetica, fornendo una mappa delle soluzioni tecnologiche che consentono di raccogliere ed analizzare dati sui consumi energetici degli edifici e dei processi produttivi, oltre che di quantificare i benefici ottenibili dall’utilizzo di queste informazioni. In particolare affronta la gestione del rischio nei progetti di efficienza energetica, per identificare le principali strategie di mitigazione dei rischi e l’impatto che esse hanno sulla sostenibilità economica dei progetti di efficienza energetica; la filiera degli interventi di efficienza energetica in Italia, mappando i principali soggetti coinvolti nei diversi possibili ambiti di applicazione, fra cui le Energy Service Companies (ESCo) ed il ruolo che queste giocano nello sviluppo del settore. Il rapporto analizza inoltre il tema del finanziamento dei progetti di efficienza energetica, fornendo un quadro degli strumenti di finanziamento attualmente utilizzati in Italia e studiando le strategie che facilitano il reperimento di capitali per realizzare questi progetti.
Molte aspettative riguardo ad un programma diffuso di soluzioni per l’efficienza energetica in tutti i comparti -residenziale, pubblico, industriale- sono riposti nel Fondo nazionale per l’Efficienza Energetica istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico con il Decreto Legge 102/2014, che ha recepito la Direttiva Europea. Il Fondo a rotazione nasce con l’intento di sostenere gli investimenti per l’efficienza energetica attraverso concessione di garanzie ed erogazione di finanziamenti (direttamente o attraverso banche e intermediari finanziari). La dotazione del fondo è stabilita in 5 milioni per il 2014 e 25 milioni di euro per il 2015 ma per conoscere i criteri, le condizioni e le modalità di funzionamento e di gestione del Fondo è necessario che siano emanati specifici decreti attuativi.
L’Energy Efficiency report fa una stima dei risultati ottenibili attraverso questo Fondo, prendendo in considerazione gli obiettivi di risparmio energetico fissati dalla SEN nei differenti ambiti (residenziale, terziario e industria) e i risultati ad oggi raggiunti, le soluzioni tecnologiche per l’efficienza energetica attualmente disponibili e la loro convenienza economica.
Secondo queste stime per raggiungere un terzo degli obiettivi prefissati dalla SEN nel residenziale, nel terziario e nell’industria sarebbe necessario dotare il Fondo nazionale per l’efficienza energetica con 51 milioni di euro l’anno in maniera costante fra il 2015 e il 2020. Se invece si puntasse a raggiungere il 40% degli obiettivi sarebbe necessaria una dotazione annua di 136 milioni di euro che diventano 219 se si volesse raggiungere il 50% dell’obiettivo.
L’attuale dotazione del Fondo, pari a 25 milioni di euro annui per il 2015 – e nell’ipotesi che rimanga costante sino al 2020 – potrebbe far raggiungere il 30% dell’obiettivo fissato dalla SEN in solo uno dei comparti: residenziale o industriale.