Energia elettrica, in Italia non si arresta il crollo dei consumi ma l’importazione aumenta
[8 Aprile 2014]
Anche a marzo si è consumato meno elettricità rispetto all’anno scorso, per l’esattezza il 3,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2013. E’ il consueto rapporto mensile pubblicato da Terna (consultabile a questo link) a svelarci l’ennesimo crollo dei consumi elettrici del nostro Paese, che lo scorso mese si sono fermati a 26,2 TWh (1 TWh= 1 miliardo di kWh), -3,7%, appunto, rispetto a un anno fa. Depurata degli effetti climatici, questa flessione si “ridurrebbe” al -2,9%, infatti la temperatura media mensile di marzo 2014 è stata maggiore di oltre un grado rispetto allo scorso anno.
Il calo è evidente anche se si considera il primo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 3,7% rispetto ai valori del primo trimestre del 2013; a parità di calendario il valore è -3,5%.
Il Rapporto di Terna contiene interessanti dati sul consumo elettrico dell’Italia e consente di costruire un quadro molto dettagliato della domanda elettrica nel nostro Paese: i 26,2 TWh richiesti nel mese di marzo 2014 sono distribuiti per il 46,9% al Nord, per il 29,1% al Centro e per il 24,0% al Sud. La variazione della domanda di energia elettrica nel mese di marzo è risultata ovunque negativa: -4,4% al Nord, -3,4% al Centro e -2,6% al Sud.
Nel mese di marzo 2014 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’82%, pari a 21,8 TWh, grazie alla produzione nazionale e per la quota restante, pari al 18% (4,7 TWh) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta è calata dell’8,5% rispetto a marzo 2013. Sono però in crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+36,9%), idrica (+19,7%) e geotermica (+5,2%). In flessione le fonti termoelettrica (-17,7%) ed eolica (-24,8%). In termini assoluti la fonte termoelettrica rimane però la prima, con una produzione di 13,2 TWh (ricordiamo che nei rapporti di Terna all’interno della fonte Termoelettrica rientrano sia i combustibili fossili, come carbone, gas e oli, sia le fonti rinnovabili quali biomasse, bioliquidi e biogas). Seguono l’idroelettrico con 4,5 TWh, il fotovoltaico con 2,1, l’eolico con 1,4, e il geotermico con 0,5. Da sottolineare che durante marzo 2013 l’eolico aveva prodotto di più del fotovoltaico (1,9 contro 1,5 TWh).
E’ aumentata in maniera significativa l’importazione di energia elettrica dall’estero, tanto che il saldo negativo è salito del 29%.