Il premier Cameron: dobbiamo sostenerlo. Ma l’82% dei cittadini è contrario
Fracking, la Gran Bretagna si schiera dalla parte del gas
Dalle aziende 116mila euro e l’!% delle royalties ad ogni comunità vicina a un pozzo esplorativo
[12 Agosto 2013]
Sulle prime pagine dei principali quotidiani britannici ha trovato largo spazio l’intervento che ieri David Cameron ha fatto durante un comizio a Oxford, durante il quale ha insistito sul fatto che il Regno Unito dovrebbe accettare il fracking, sostenendo che questo metodo controverso di estrazione di gas naturale otterrà il “reale sostegno pubblico” se i benefici saranno adeguatamente spiegati.
Scrivendo poi sul Daily Telegraph, Cameron ha detto: «Voglio che tutte le parti della nostra nazione, da nord a sud, conservatori o laburisti, siano coese nella battaglia per trovare fonti energetiche economiche. Se gli abitanti possono davvero vedere i benefici – e ottenere adeguate rassicurazioni circa l’ambiente – non vedo perché il fracking non dovrebbe ricevere un reale sostegno pubblico».
L’intervento del primo ministro segue i commenti dell’ex consigliere del governo Lord Howell di Guildford, suocero del Cancelliere dello Scacchiere (cioè il Ministro del Tesoro), George Osborne, che ha suggerito come il fracking dovrebbe essere limitato alle sole zone “desolate” del nord dell’Inghilterra e non alle pregiate e densamente abitate colline del sud (dove ci sono i progetti di estrazione).
Però il fracking ha trasformato il mercato dell’energia negli Stati Uniti, ha tagliato i costi per le famiglie e le imprese e i ministri d’oltremanica sperano in un effetto simile nel Regno Unito. Cameron ha detto che questo metodo ha un “potenziale reale per abbassare la bolletta energetica ” e ha insistito che il governo non ha “voltato le spalle” alla politica di produzione a basso contenuto di CO2, ma che è necessario anche garantire un mix di fonti di energia al Paese. Secondo recenti stime della British Geological Survey, ci sarebbero 1.300 milioni di miliardi di metri cubi di shale gas intrappolati sotto le rocce britanniche. «Se noi non sosteniamo questa tecnologia, ci mancherà una grande opportunità per aiutare le famiglie con le bollette e rendere il nostro Paese più competitivo».
Nel tentativo di convincere la gente sui benefici del fracking, il processo di estrazione di gas per mezzo della fratturazione idraulica della roccia utilizzando liquidi ad alta pressione, le imprese dovranno versare 100.000 sterline (circa 116.000 euro) a compensazione ambientale per ogni pozzo esplorativo. Cameron ha detto: «Le aziende hanno accettato di pagare £ 100.000 a favore di ogni comunità situata nei pressi di un pozzo esplorativo … Se lo shale gas viene poi estratto, l’1% di royalties – forse fino a £ 10.000.000 – andrà subito a favore dei residenti». Inoltre ha fatto notare come questo fiorente settore potrebbe creare decine di migliaia di posti di lavoro.
Il primo ministro ha cercato di sdrammatizzare i timori circa i pericoli ambientali posti dal fracking, dicendo che non c’è «nessuna prova» circa la possibile contaminazione delle riserve idriche o altri danni, almeno se adeguatamente regolamentato. Anche il suo ministro Osborne ha avvertito che sarebbe stata una «vera tragedia» per il Regno Unito se si fosse perso tempo in questa direzione e che la «rivoluzione energetica» passa anche da qui.
Resta ora da convincere gli abitanti del sud (specialmente del Surrey e del Sussex) circa questi prospettati “benefici” e non sarà facile, visto che un recente sondaggio indica che l’82% degli abitanti è contrario.