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Fukushima Daiichi: 4 ex dirigenti Tepco condannati a pagare 97 miliardi di dollari agli azionisti

Incapaci ad attuare adeguate misure anti-tsunami nella centrale che ha causato il disastro nucleare
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Oggi, il tribunale distrettuale di Tokyo ha ordinato a 4 ex dirigenti della Tokyo Electric Power Company (Tepco) di pagare 13.321 trilioni di yen (97 miliardi di dollari) a 48 azionisti per il disastro nucleare di Fukushima. Si tratta di una cifra senza precedenti per una causa civile in Giappone. Le persone condannate a pagare questa enorme cifra sono due ex presidenti della Tepco: Tsunehisa Katsumata e Masataka Shimizu e gli ex vicepresidenti Ichiro Takekuro e Sakae Muto. L'unico ex dirigente assolto da ogni responsabilità risarcitoria è stato Akio Komori, ex amministratore delegato e direttore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi al momento del disastro.

Come spiega Asahi Shimbun, «I 48 azionisti avevano citato in giudizio i 5 ex dirigenti, chiedendo un totale di 22 trilioni di yen di risarcimento». Il processo si è concentrato Il processo si sul livello di affidabilità di una valutazione delle attività sismiche nell'area eseguita da una commissione governativa nel 2002, nove anni prima del disastro nucleare e il giudice ha sancito che «L'incapacità degli ex dirigenti di attuare adeguate misure anti-tsunami presso la centrale nucleare n. 1 di Fukushima ha portato al triplo collasso nel marzo 2011 che ha causato enormi perdite finanziarie per l'utility».

Katsumata, Takekuro e Muto erano stati anche incriminati con l'accusa di negligenza professionale che ha provocato morti e feriti in relazione al disastro nucleare, ma il tribunale distrettuale di Tokyo nel 2019 aveva ritenuto i tre non colpevoli.

La sentenza è stata impugnata presso l'Alta Corte di Tokyo, che dovrebbe emettere una sentenza definitiva nel gennaio 2023.

Redazione Greenreport

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