Fukushima: dopo il tifone la Tepco scarica in mare migliaia di tonnellate di acqua contaminata
[18 Settembre 2013]
La Tokyo Electric Power Company (Tepco). ha detto di aver scaricato il 16 settembre nell’Oceano Pacifico circa 1.130 tonnellate di acqua piovana contaminata che si erano accumulate nell’area della centrale nucleare di Fukushima Daiichi a causa del passaggio del tifone Man-Yi,.
L’acqua radioattiva si era accumulata all’interno delle barriere circolari installate intorno ai serbatoi provvisori nei quali è stoccata l’acqua altamente contaminata pompata dai sotterranei e dalle trincee degli edifici dei reattori distrutti dalle esplosioni di idrogeno avvenute dopo il terremoto tsunami dell’11 marzo 2011. La radioattività dell’acqua piovana accumulata è stata considerata abbastanza bassa da poterla rilasciare in mare, cosa che le cooperative di pescatori del Giappone nord-orientale chiedevano di evitare a tutti i costi, visto che anche la Corea del sud e la Cina cominciano a mettere divieti all’importazione di pesce dal Giappone. Va anche detto che la notizia del tonno del Pacifico contaminato in vendita nei supermercati si è rivelato una clamorosa bufala, una delle troppe campagne allarmistiche che prendono spunto dalla tragedia di Fukushima e che probabilmente hanno dietro ben altri motivi, comprese guerre commerciali che passano per la disinformazione. Comunque la Tepco ha detto che sono state rilasciate sostanze radioattive, come lo stronzio-90, per circa 8,8 milioni di becquerel.
Le barriere di emergenza erano state realizzate in attesa del tifone proprio come misura preventiva per evitare che acqua che poteva contenere sostanze radioattive ed eventuali ulteriori perdite dai serbatoi di stoccaggio, potessero diffondersi. Le forti precipitazioni portate da Man-Yi, che ha colpito Honshu il 16 settembre, hanno fatto temere che l’acqua all’interno delle barriere potesse traboccare e, per far fronte alla situazione, la Tepco ha aperto alcune valvole e l’ha semplicemente scaricata nell’Oceano Pacifico, assicurando che, come scrive The Japan Times, «L’acqua che è stata scaricata contiene un massimo di 24 becquerel per litro di sostanze radioattive che emettono raggi beta, inferiore al livello ammissibile di 30 becquerel». Mentre l’utility asserisce che l’acqua piovana con un livello di radiazione vicino al limite consentito o addirittura superiore «E’ stato deciso di stoccarla in serbatoi invece di scaricarla».
Intanto la Tepco ha annunciato che sono partiti i lavori per smantellare il serbatoio dal quale ad agosto sono finite in mare più di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva. Secondo l’impresa l’operazione richiederà diversi giorni e che dopo «Studierà le parti del serbatoio per identificare dove si è verificata la perdita».
Intanto sono arrivati a più di 350 i grandi serbatoi di acciaio che servono ad immagazzinare l’acqua tossica che “spurgano” i sotterranei degli edifici della centrale lesionati e che sta aumentando ogni giorno, anche perché continuano le iniezioni di acqua per raffreddare i reattori e le piscine delle barre di combustibile nucleare esausto.
La situazione appare sempre più fuori controllo, tanto che il primo ministro Shinzo Abe ha annunciato una visita a Fukushima Daiichi per il 19 settembre per verificare lo stato di avanzamento dei lavori per gestire l’immensa grana radioattiva dell’acqua contaminata che sta causando ancora altri guai all’industria della pesca ed alimentare giapponese e le proteste di tutti i Paesi vicini.