Gas: il Parlamento europeo estende le norme Ue ai gasdotti provenienti da Paesi terzi
Dovranno conformarsi al diritto comunitario. Solo Commissione Ue può concedere eccezioni
[4 Aprile 2019]
Attualmente l’Unione europea importa oltre il 70% del gas che consuma dalla Norvegia, dalla Russia e dall’Algeria, soprattutto attraverso i gasdotti, le nuove regole sul mercato del gas approvate oggi dal Parlamento europeo con 465 voti favorevoli, 95 contrari e 68 astensioni dovrebbero garantire certezza giuridica agli operatori e maggiore competizione nella fornitura di gas.
Dopo l’approvazione formale dei ministri Ue, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri dovranno adeguarsi alle nuove norme entro 9 mesi.
In un comunicato dell’Europarlamento si legge che «Le norme modificate creeranno un mercato e del gas più competitivo, garantendo che la proprietà dei gasdotti che entrano nel territorio dell’Ue sia separata da quella dell’approvvigionamento di gas. I gasdotti devono diventare accessibili ad altri operatori, come già avviene per i gasdotti interni all’Ue. Queste norme porteranno a una maggiore concorrenza, permettendo ai consumatori europei di beneficiare di prezzi più bassi. Viene inoltre chiarito che tutte queste norme si applicheranno anche a eventuali progetti futuri di gasdotti con Paesi terzi, incluso il Regno Unito (quando diventerà un paese non-Ue) o il progetto NordStream2».
Le norme modificate danno all’Unione europea una competenza esclusiva sugli accordi su nuovi gasdotti fra l’Ue e Paesi terzi, anche per la concessione di deroghe. Però, la Commissione Ue può «autorizzare lo Stato membro in cui si trova il primo punto di entrata del gasdotto ad avviare dei negoziati per la fornitura di gas da un nuovo gasdotto proveniente da un Paese terzo, a meno che non lo ritenga in contrasto con il diritto comunitario o pregiudizievole per la concorrenza o la sicurezza dell’approvvigionamento». Spetterà sempre alla Commissione decidere se concedere o meno una deroga alle regole sulla concorrenza, per uno specifico gasdotto, dopo aver consultato gli altri Paesi Ue interessati.
Per quanto riguarda i gasdotti esistenti, collegati ai gasdotti dell’Ue prima dell’entrata in vigore della nuova direttiva, «Uno Stato membro potrà decidere in merito a una deroga dalle regole sulla concorrenza entro un anno dall’entrata in vigore di questa direttiva, qualora ciò non pregiudichi la libera concorrenza».
Il relatore, il polacco Jerzy Buzek (Partito Popoleare Europeo) ha concluso: «Molti soggetti interessati orientati al profitto avrebbero voluto che questi negoziati fallissero, poiché senza questo accordo le norme Ue non si applicherebbero ai gasdotti provenienti da Paesi terzi. Ma quello che porterebbe profitto ad alcuni operatori del mercato comporterebbe una perdita multidimensionale per i nostri cittadini e per l’Unione dell’energia nel suo complesso. D’ora in poi, tutti i gasdotti provenienti da Paesi terzi, compreso il NordStream 2, dovranno rispettare le norme Ue: accesso di terzi, separazione proprietaria, tariffe non discriminatorie e trasparenza. Ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza energetica nel nostro continente. Questo è sempre stato l’obiettivo principale del Parlamento europeo e sono lieto che sia stato raggiunto».