Gas russo, la Commissione Ue accusa Gazprom di abuso di posizione dominante
I russi: «Un gesto che rischia di tendere ancora di più le relazioni con Mosca»
[22 Aprile 2015]
La Commissione Europea ha annunciato di aver inviato una comunicazione di addebiti a Gazprom nella quale sostiene che «Alcune pratiche commerciali attuate da questa azienda sui mercati del gas dell’Europa centrale ed orientale costituiscano un abuso di posizione dominante in violazione delle norme dell’Ue in materia di antitrust».
Il procedimento di indagine formale nei confronti di Gazprom era stato avviato il 31 agosto 2012, Gazprom aveva subito detto che l’iniziativa della Commissione Ue aveva l’obiettivo di «esercitare pressioni sul gruppo al fine di spingerlo ad abbassare i prezzi del gas per l’Europa».
L’agenzia ufficiale russa Ria Novosti commenta a caldo: «La Commissione europea è passata all’attacco mercoledi contro Gazprom, accusando il gigante gasiero russo di abuso di posizione dominante su diversi mercati in Europa centrale e orientale, un gesto che rischia di tendere ancora di più le relazioni con Mosca».
In una nota la Commissione Ue spiega che «A seguito della sua indagine, la Commissione è giunta alla conclusione preliminare che Gazprom violi tali norme mettendo in atto una strategia di compartimentazione dei mercati del gas dell’Europa centrale e orientale, ad esempio limitando la capacità dei propri clienti di rivendere il gas a livello transfrontaliero. Ciò potrebbe aver consentito a Gazprom di praticare una politica dei prezzi sleale in alcuni Stati membri. È inoltre probabile che Gazprom abbia abusato della propria posizione dominante sul mercato subordinando le proprie forniture di gas all’assunzione di impegni di altra natura da parte dei rivenditori all’ingrosso per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto del gas».
Nonostante non abbiamo molta simpatia per le operazioni e le politiche del monopolista statale del gas russo, viene comunque da chiedersi dove fosse l’Ue mentre Gazprom costruiva questa “posizione dominante” facendo accordi con gli Stati membri dell’Ue ed affari d’oro con imprese europee e perché quel che prima veniva presentato come la manna dal cielo – il gas russo verso la Germania e l’Europa centro-orientale e meridionale – sia diventato sempre più scandaloso mentre aumentava la tensione sul fronte ucraino. Il sospetto che questa ultima decisione europea sia il fiocco annunciato sulle sanzioni anti-russe è molto forte a Mosca. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov ha subito ribattuto alla comunicazione dell’Ue: «Tutti i contratti in vigore tra l’Ue e Gazprom sono stati conclusi in totale conformità con il regime giuridico in atto nell’Ue in quel dato momento. In seguito all’adozione del terzo pacchetto energia, ci sono stati dei tentativi di presentare delle nuove esigenze riguardanti i vecchi contratti, ma questo è inaccettabile».
Nel 2015 la Russia ha fornito il 25% del gas consumato nei Paesi Ue. Gazprom ha ora 12 settimane per rispondere alla comunicazione degli addebiti e può richiedere un’audizione per presentare le sue contro-argomentazioni. La Commissione assicura che «rispetterà appieno il diritto alla difesa di Gazprom e vaglierà attentamente le sue osservazioni prima di adottare una decisione. L’invio di una comunicazione degli addebiti non pregiudica l’esito definitivo dell’indagine».
La Commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, ha detto che «Il gas è un bene essenziale nella nostra vita quotidiana: lo utilizziamo per riscaldare le nostre case, per cucinare e per produrre elettricità. Pertanto è fondamentale salvaguardare una concorrenza equa sui mercati europei del gas. Tutte le imprese che operano sul mercato europeo – che siano o meno europee – sono tenute a rispettare le norme dell’Ue. Il mio timore è che Gazprom stia violando le norme dell’Ue in materia di antitrust abusando della propria posizione dominante sui mercati del gas dell’Unione. Riteniamo che potrebbe aver innalzato barriere artificiali per evitare il flusso di gas da alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale verso altri, ostacolando la concorrenza transfrontaliera. L’aver mantenuto separati i mercati nazionali del gas ha consentito a Gazprom di praticare una politica dei prezzi che ci sembra a prima vista sleale. Se le nostre preoccupazioni dovessero essere confermate, Gazprom dovrà affrontare le conseguenze giuridiche della sua condotta».
Ecco le conclusioni preliminari della Commissione nella comunicazione degli addebiti:
Gazprom è il fornitore dominante di gas in diversi paesi dell’Europa centrale e orientale. Alla luce della sua indagine, la Commissione ritiene in via preliminare che Gazprom ostacola la concorrenza sul mercato della fornitura di gas in otto Stati membri (Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia). La Commissione è del parere che Gazprom metta in atto una strategia abusiva su tali mercati per la fornitura di gas. In particolare:
Gazprom impone restrizioni territoriali nei suoi accordi di fornitura con i rivenditori all’ingrosso e con alcuni clienti industriali nei suddetti paesi. Tali restrizioni comprendono divieti di esportazione e clausole che impongono l’utilizzo del gas acquistato in un territorio specifico (clausole di destinazione). Per impedire il flusso transfrontaliero di gas, Gazprom ha fatto ricorso anche ad altre misure, tra cui l’obbligo per i grossisti di richiedere il suo accordo per l’esportazione di gas e il rifiuto, in talune circostanze, di modificare il luogo di consegna del gas. La Commissione ritiene che tali misure impediscano il libero scambio di gas all’interno dello Spazio economico europeo (SEE);
Tali restrizioni territoriali potrebbero generare un aumento dei prezzi del gas e consentire a Gazprom di attuare una politica dei prezzi sleale in cinque Stati membri (Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia), imponendo ai grossisti prezzi significativamente più elevati rispetto ai propri costi o ai prezzi di riferimento. Tali prezzi non equi dipendono in parte dalle formule di calcolo utilizzate da Gazprom le quali, indicizzando il prezzo del gas nei contratti di fornitura in base a un paniere di prodotti petroliferi, hanno indebitamente favorito Gazprom rispetto ai suoi clienti;
E’ probabile che Gazprom sfrutti la propria posizione dominante sul mercato subordinando le forniture di gas alla Bulgaria e alla Polonia alla concessione di impegni di altra natura da parte dei rivenditori all’ingrosso per quanto riguarda le infrastrutture di trasporto del gas. Ad esempio, le forniture di gas sono state subordinate alla realizzazione di investimenti in un progetto di gasdotto promosso da Gazprom o all’accettazione di un suo maggiore controllo su un gasdotto.
La Commissione ritiene in via preliminare che tali pratiche costituiscono un abuso di posizione dominante da parte di Gazprom, vietato all’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Tale comportamento, se confermato, ostacola le vendite transfrontaliere di gas all’interno del mercato unico e riduce, quindi, la liquidità e l’efficienza dei mercati del gas, aumenta le barriere al commercio tra gli Stati membri e contribuisce all’aumento dei prezzi del gas.