Geotermia in Kenya, un ponte per il business verde e per l’Europa
Il Paese africano punta sull’ulteriore sviluppo del settore grazie a imprese private e cooperazione internazionale
[13 Giugno 2016]
Durante un recente meeting organizzato dall’African development bank a Lusaka (Zambia), il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta si è rivolto al settore del business privato chiedendo di aiutare il proprio Paese a sviluppare le risorse energetiche geotermiche diffuse sul territorio, e incrementare così la produzione di energia pulita. Le riserve accertate nell’area sono molte e abbondanti, ma «il governo non può utilizzarle da solo, ha bisogno –ha dichiarato Kenyatta– di input da parte di imprese private».
«La nostra più grande sfida è la creazione di posti di lavoro. Ma non possiamo creare posti di lavoro se non industrializziamo, e non siamo in grado di industrializzare se non abbiamo l’energia», ha sintetizzato il presidente. Nonostante il Kenya rappresenti oggi uno dei Paesi del continente dove il settore geotermico appare già notevolmente sviluppato, le potenzialità latenti rimangono elevate e hanno bisogno di know-how e tecnologie all’avanguardia per poter prosperare.
Per questo il governo del Kenya ha recentemente siglato un protocollo d’intesa con quello del Regno unito, volto a migliorare la cooperazione tra i due Paesi nello sviluppo delle fonti rinnovabili e di quelle geotermiche in particolare. «Il Kenya è dotato di un settore delle energie rinnovabili tra i più attivi in Africa -ha dichiarato l’Alto commissario britannico in Kenya, Nic Hailey, dopo la firma del protocollo d’intesa– e il Regno unito è leader mondiale in molti settori per i quali il Kenya ha un’elevata domanda».