Discusso il ricorso al TAR del Comune contro la realizzazione (già avvenuta) del rigassificatore nel porto di Piombino
Greenpeace e Wwf ribadiscono il no al rigassificatore di Piombino
Il sindaco di Piombino di FdI conferma il no al rigassificatore fortemente voluto dal governo Meloni
[21 Dicembre 2023]
Ieri al TAR del Lazio si è tenuta l’udienza sul ricorso presentato dal Comune contro la decisione di collocare un rigassificatore nel porto di Piombino. Durante l’udienza la causa è stata discussa e il giudice l’ha trattenuta in decisione.
Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, di Fratelli d’Ialia – che quindi si oppone a una decisione del governo Meloni che ha entusiasticamente appoggiato la decisione del precedente Governo Draghi – ha commentato: «Finalmente il merito della causa è stato discusso, ora non resta che attendere la sentenza. Il Comune, attraverso il proprio legale Michele Greco, ha ribadito le proprie motivazioni che già in altre sedi si sono dimostrate fondate. Restiamo in attesa della decisione del Collegio. Siamo convinti di aver messo sul tavolo ogni criticità legata all’opera e ciò è stato possibile solo grazie all’enorme e puntuale lavoro dei nostri legali e dei tecnici incaricati».
Il ricorso del Comune contro la realizzazione di un rigassificatore nel porto di Piombino (già avvenuta) ha beneficiato dell’intervento ad adiuvandum di Greenpeace Italia e Wwf Italia.
Il legale delle due associazioni ambientaliste, Andrea Filippini, , ha ribadito le ragioni della «Contrarietà all’intervento legate agli impatti ambientali anche su aree di pregio (le opere a terra interessano il sito “Padule Orti-Bottagone” classificato come Zona Speciale di Conservazione e Zona di Protezione Speciale della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea)». Ma ha soprattutto è evidenziato «L’assoluta anomalia di un procedimento ambientale autorizzatorio che ha visto il suo completamento soltanto durante il processo davanti al TAR, laddove la messa in esercizio dell’impianto risale a luglio scorso».
Secondo Wwf e Greenpeace si tratta di «Una procedura che costituisce un precedente gravissimoche deve essere necessariamente censurato. L’emergenza energetica dello scorso inverno, che peraltro è stata superata senza bisogno del contributo della nave rigassificatrice di Piombino, non potrebbe comunque giustificare lo stravolgimento delle procedure fissate dalla normativa di protezione ambientale».
Greenpeace e Wwf Italia attendono fiduciose la decisione del TAR che ha trattenuto la causa in decisione attesa entro i prossimi 60 giorni, «Certe di aver evidenziato, insieme ai legali del Comuni e di altre organizzazioni, le illegittimità del procedimento autorizzativo nell’interesse dell’ambiente e dei cittadini di Piombino».