Iaea: gli attacchi militari a Zaporizhzhya e nelle sue vicinanze aumentano il rischio di un incidente nucleare
Jeffrey Sachs: «Sono gli ucraini a bombardare la centrale nucleare. Siamo in un'escalation, ci dirigiamo verso l’Armaghedon»
[11 Ottobre 2022]
Mentre la Russia si vendica dell’attentato al ponte che collega la Crimea all’Ucraina bombardando massicciamente con missili obiettivi energetici, infrastrutturali, militari e civili ucraini, secondo l’ultimo comunicato emesso il 9 ottobre dal direttore generale dell’International atomic energuy agency (Iaea) Rafael Mariano Grossi «Gli ingegneri ucraini hanno ripristinato l’alimentazione esterna alla centrale nucleare di Zaporizhzhya (ZNPP), un giorno dopo che la struttura ha perso la connessione con l’ultima linea elettrica operativa rimasta a causa dei bombardamenti. Dopo che i lavori di riparazione sono stati completati con successo, la linea da 750 kilovolt (kV) è stata ricollegata in serata alla centrale nucleare più grande d’Europa, consentendole di avviare lo spegnimento dei generatori diesel di emergenza che le avevano fornito elettricità di riserva da quando la connessione era stata interrotta».
L’Iaea ricorda che «I 6 reattori dell’impianto sono in fase di spegnimento a freddo, ma richiedono ancora energia per il raffreddamento e altre funzioni essenziali di sicurezza e protezione nucleare». Grossi ha aggiunto che «Si tratta di uno sviluppo tanto necessario ma che la situazione energetica presso la ZNPP rimane fragile» e ha nuovamente condannato «Gli attacchi militari in aree che potrebbero compromettere l’incolumità e l’incolumità della ZNPP, comprese le città di Enerhodar e Zaporizhzhya. Quasi ogni giorno si verificano bombardamenti nella regione in cui si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhya e dove vivono i lavoratori dell’impianto e le loro famiglie. I bombardamenti devono cessare, immediatamente. Stanno già avendo un impatto sulla sicurezza nucleare e sulla situazione della sicurezza nell’impianto».
Negli ultimi giorni si sono verificati frequenti bombardamenti in una zona industriale tra ZNPP ed Enerhodar. Ci sono stati anche attacchi missilistici più lontani, compreso quello tragico di domenica nella città di Zaporizhzhya. Per Grossi, «Questi attacchi militari a Zaporizhzhya e nelle sue vicinanze aumentano il rischio di un incidente nucleare, se colpiscono le linee elettriche esterne dell’impianto o rendono più difficile fornire forniture vitali di carburante e attrezzature» e ha nuovamente proposto l’istituzione di una zona di sicurezza nucleare e di protezione intorno alla centrale nucleare più grande d’Europa.
Ma a fare scalpore sono state le dichiarazioni dell’economista, analista e direttore del Center for Sustainable Development della Columbia University Jeffrey Sachs che ha chiesto al presidente Usa Joe Biden di ordinare al governo di Kiev di smettere di bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhya e di incolpare falsamente la Russia per gli attacchi.
Sachs, che in Russia è tristemente noto per aver ideato le riforme della “terapia d’urto” del 1991-93.< che hanno portato a una revisione dell’intera economia sovietica che finì per distruggere la vita di milioni di russi e cedere la ricchezza del paese a una manciata di oligarchi, ha detto sul podcast Grayzone quel che pensano in molti: «E’ quasi sicuramente l’Ucraina che sta bombardando la centrale elettrica e non possiamo permetterci di esprimere una semplice verità. Questo è un male perché continuano a bombardare impunemente la centrale».
Secondo Sachs, «I media occidentali hanno finto di non avere idea di chi stia bombardando la centrale nucleare di Zaporozhye anche se è sotto il controllo russo da marzo . Non possono fare uno più uno per dire, beh, se la Russia ha il controllo dell’impianto, forse non stanno bombardando il proprio impianto. Forse è l’Ucraina che sta bombardando l’impianto».
Sachs, che è anche presidente dell’United Nations Sustainable Development Solutions Network, si è lamentato del fatto che il governo statunitense non riesca nemmeno a Kiev di non bombardare una centrale nucleare, nonostante la potenziale catastrofe che potrebbe derivarne: «Washington ha dato libero sfogo al governo ucraino per provocare la Russia e intensificare il conflitto. Questo è il problema perché stiamo fingendo sull’intera faccenda, come se questa non fosse una cosa Usa-Russia. Questa è una guerra tra Russia e Stati Uniti. Gli Stati Uniti non hanno così tante persone sul campo – non sappiamo davvero chi è sul terreno dagli Usa in Ucraina – ma molte armi, finanziamenti, intelligence. Gli Stati Uniti stanno combattendo questa guerra, e questo è abbastanza chiaro».
Sachs aveva già fatto scalpore sui social media la scorsa settimana con un’intervista televisiva a Bloomberg nella quale i ha ipotizzato che «Gli Stati Uniti potrebbero essere dietro le esplosioni che hanno danneggiato i gasdotti Nord Stream dalla Russia alla Germania», ma gli intervistatori di Bloomberg hanno risposto che non aveva prove per poterlo affermare.
Sachs ha concluso la sua intervista a Grayzone sottolineando che Biden non è riuscito a disinnescare la crisi, andando di fatto in guerra con la Russia piuttosto che accettare di tenere l’Ucraina fuori dalla NATO: «E’ compito del presidente degli Stati Uniti frenare perché questo Paese è una macchina da guerra al top… Il compito principale del presidente degli Stati Uniti è impedire alla macchina da guerra di fare guerre, e ora noi siamo in un’escalation, ci dirigiamo verso l’Armaghedon. L’Ucraina è un perno geografico chiave nella politica neoconservatrice americana di essere l’unica superpotenza mondiale. Il game plan è controllare il Mar Nero. Ucraina, Romania, Bulgaria, Turchia e Georgia, sono tutte intorno alla Russia, dove si trova la loro flotta navale».