Il Green Act al contrario dei nuovi incentivi all’energia rinnovabile non fotovoltaica
AIEL: «Nella bozza taglio indiscriminato delle tariffe per le energie agroforestali»
[4 Giugno 2015]
I nuovi incentivi per l’energia elettrica prodotta da biogas e biomasse legnose proposti dal Ministero dello Sviluppo Economico sono particolarmente penalizzanti, ma i piccoli impianti a biogas e biomasse forestali vanno sostenuti al servizio della filiera corta e dello sviluppo locale.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha attivato il procedimento di concertazione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Politiche Agricole per i profili di competenza, finalizzato all’imminente emanazione di un decreto ministeriale che dovrà ridefinire gli incentivi per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili non fotovoltaiche.
La bozza del decreto in oggetto presenta contenuti decisamente negativi che, se confermati, costituiranno una grave compromissione all’intera filiera delle rinnovabili. Si tratta di un Green Act al contrario, un danno irreparabile al sistema economico che ha investito in innovazione tecnologica per produrre energia rinnovabile in modo sempre più efficiente.
Una vera contraddizione rispetto alla necessità di contrastare gli effetti devastanti del cambiamento climatico in atto attraverso anche la sostituzione delle fonti fossili con fonti rinnovabili e la promozione dell’efficienza energetica. Se venissero confermati i contenuti annunciati di questo provvedimento, che prevede un severo taglio alle tariffe incentivanti per l’energia elettrica prodotta da fonti non fotovoltaiche, gli sforzi realizzati finora sarebbero vanificati. In particolare le tariffe previste per l’energia elettrica prodotta da biogas e biomasse legnose sono particolarmente penalizzanti.
Il mondo associativo ha presentato proposte affinché almeno i piccoli impianti possano beneficiare della stessa tariffa base già prevista nel precedente decreto 6 luglio 2012. Si tratta di impianti di piccola taglia che utilizzano prevalentemente sottoprodotti e che per le loro caratteristiche valorizzano la filiera corta, le risorse del territorio, le imprese agricole e forestali e che quindi attivano lo sviluppo sostenibile e responsabile a scala locale.
Precisiamo che le modifiche richieste per sostenere i piccoli impianti non provocheranno in alcun modo un aumento di costi sulla bolletta elettrica, poiché ampiamente compensati dalla progressiva conclusione dei precedenti sistemi in passato attivati (CIP 6, Certificati Verdi, ecc.).
Facciamo appello ai rappresentanti delle istituzioni affinché, almeno per i nuovi impianti di taglia più piccola, siano riconosciuti gli incentivi necessari allo sviluppo futuro della filiera di settore, nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità ambientale ed economica.
AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali