Impianti eolici, una valutazione negativa all’istallazione deve essere ben motivata
[13 Dicembre 2016]
La motivazione di una valutazione negativa all’installazione di un impianto eolico in zona industriale deve essere “particolarmente pregnante, puntuale e analiticamente illustrata”, vista la tendenza di favore del legislatore verso gli insediamenti eolici.
Lo afferma il tribunale amministrativo della Sardegna (Tar) – con sentenza di questo mese, la numero 934 – in riferimento al giudizio negativo sulla compatibilità ambientale della Regione Autonoma della Sardegna sulla realizzazione di un parco eolico in zona industriale del Comune di Carbonia. Un giudizio negativo legato soprattutto al fatto che l’installazione delle parole eoliche avrebbe pregiudicato le vedute panoramiche fruibili tanto dall’insediamento archeologico di Monte Sirai quanto dalle “strade a elevata valenza paesaggistica e fruizione turistica che attraversano la zona, nonché dalle isole minori Sant’Antioco e San Pietro”.
Secondo la società futuro gestore dell’impianto, però, la verifica, da parte delle amministrazioni competenti, della compatibilità ambientale dell’intervento avrebbe dovuto tenere conto del contesto complessivo di riferimento, già ampiamente “degradato” dalla presenza di due discariche, vari insediamenti industriali, tralicci dell’alta tensione e del parco eolico Enel di Portovesme (composto da n. 40 turbine e autorizzato nel 2009), più o meno alla stessa distanza dal sito archeologico di “Monte Sirai” rispetto alla zona interessata dal nuovo intervento.
In linea generale, se è vero che un preesistente stato di degrado non autorizza di per sé nuovi interventi ulteriormente incidenti in termini negativi, è altrettanto vero, che quella relativa all’installazione di nuovi impianti eolici è una questione del tutto particolare perché ascrivibile a una generale “politica normativa” – nazionale e internazionale – tendente all’implementazione delle fonti energiche rinnovabili.
La prospettiva di fondo del legislatore è quella di favorire gli insediamenti eolici vietandoli solo su aree specifiche e caratterizzate da spiccata valenza paesaggistica, ambientale o di altro genere. Non a caso la disciplina contenuta nel Dlgs 387 del 2003 riconosce la necessità di promuovere in via prioritaria le fonti energetiche rinnovabili.
Tale disciplina è volta, da un lato, a realizzare le condizioni affinché tutto il territorio nazionale contribuisca all’aumento della produzione energetica da fonti rinnovabili, inclusa l’energia eolica, e, dall’altro lato, a evitare che una installazione massiva degli impianti possa vanificare gli altri valori coinvolti, tutti relative alla tutela del territorio e soprattutto del paesaggio.