In Sicilia taglio ai pedaggi sulle autostrade per chi usa biocarburanti. Legambiente: «Un’enorme bufala»

«Incomprensibile misura, fondata su una falsità. La Regione faccia subito marcia indietro»

[2 Marzo 2021]

Legambiente Sicilia attacca la direttiva del governo regionale della Sicilia, recepita dal consiglio d’amministrazione del Consorzio autostrade siciliane (Cas), di non far pagare il pedaggio ai veicoli alimentati a biocarburante. Secondo gli ambientalisti, quella che «E’ stata presentata come una grande misura per non inquinare e tutelare l’ambiente, in realtà è una grande bufala, se si vuole essere buoni. Speriamo solo che l’assessore Falcone sia stato solo raggirato, cioè che non ci sia dolo, e quindi gli chiediamo di ritirare subito questo assurdo e scandaloso provvedimento».

Il Cigno Verde siciliano sostiene che «Nella benzina il biocarburante praticamente non c’è. Nel diesel c’è soprattutto olio di palma e in tutto il diesel ce n’è tra l’1% e il 15%, in media il 3%. Il biometano (GNL e GNC) non esiste al 100%, almeno per ora. Vale solo per le poche auto a metano (pochissime ancora in Sicilia) e quando verrà miscelato con il metano fossile».

Legambiente Sicilia chiede: «Inoltre, come si farà a sapere se un automobilista ha fatto il pieno con una diversa percentuale di biodiesel o di biometano? Insomma, il provvedimento è demagogico, sbagliato e pure inapplicabile».

L’associazione ambientalista ricorda che «L’Eni ha provato per anni a convincere gli italiani che il “green” diesel all’olio di palma facesse del bene all’ambiente. Ma due anni fa, Legambiente, La Nuova Ecologia, T&E e il Movimento Difesa Cittadino hanno denunciato la pubblicità ingannevole vincendo questa battaglia presso l’Autorità Garante AGCM e l’Eni è stata condannata e multata proprio per pubblicità ingannevole relativa al biodiesel. Dunque, è cosa nota da tempo che il carburante Enidiesel+ inquina quanto il gasolio e contribuisce ad aumentare le emissioni di CO2 a causa della deforestazione provocata dalle piantagioni di palma da olio, che costituisce l’80% della componente cosiddetta “bio” del carburante. Il 13 maggio 2020 l’Eni ha promesso di tornare indietro, di abbandonare entro il 2023 l’uso dell’olio di palma. Il Senato della Repubblica ha votato a novembre scorso la data di fine, il 1° gennaio 2023».

Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, conclude: «Che senso ha che la Regione Siciliana premi chi usa biodiesel all’olio di palma? E perché non le auto ibride-benzina che inquinano meno dei diesel? E quale premialità, quindi, per i cittadini che si muovono in treno ogni giorno? Che la Regione faccia uno sforzo per mettere più treni per i pendolari vista la situazione che ogni giorno soffrono migliaia di persone, invece di alimentare false e pericolose notizie».