Incidente nucleare nell’Artico, Putin conferma: è stato un test missilistico fallito
E la Russia annuncia l’avvio del programma ipersonico da crociera Avangard
[25 Novembre 2019]
Incontrando durante una cerimonia al Cremlino i familiari di due delle vittime del misterioso incidente nucleare avvenuto l’8 agosto nel poligono navale di Nyonoksa, sul Mar Bianco, nel nord-ovest della Russiail presidente russo Vladimir Putin ha confermato che si è trattato del test fallito di «un’arma che non ha analoghi al mondo». Con tutta probabilità era scoppiato il motore di un SSC-X-9 Skyfall, che i russi chiamano Burevestnik, un missile da crociera a propulsione nucleare che Putin aveva presentato al mondo con una breve ricostruzione animata durante il suo discorso sullo stato della Federazione Russa del 2018.
Un incidente che è stato scoperto solo a causa dell’innalzamento del livello delle radiazioni nell’area ma a Putin preme più sottolineare – come se fosse una consolazione per i familiari delle vittime – che «Stiamo parlando delle più avanzate idee e soluzioni tecniche che non hanno analoghi al mondo, di armi progettate per assicurare la sovranità e la sicurezza della Russia nei decenni a venire». Sembra di sentir parlare degli eroi della Patria di sovietica memoria, anche se per ascoltare questa retorica patriottarda con la quale Putin “risarcisce” vittime innocenti di scelte politiche avventate, basta rimanere nel nostro democratico e sempre più sovranista Paese.
Intanto, come riferisce l’agenzia Sputnik/Ria Novosti, i media russi annunciano che «Tra fine novembre e inizio dicembre entreranno in servizio due missili UR-100N (noti con la denominazione NATO di SS-19 mod. 1 Stiletto) dotati di una unità ipersonica da crociera facente parte dei sistemi Avangard. Entrambi i missili sono al momento in fase di preparazione». Sembra proprio il sistema missilistico al centro dell’incidente nucleare di Nyonoksa e che lo stesso Putin aveva annunciato nel marzo del 2018 asserendo che «Renderà inutile qualsivoglia altro sistema antimissilistico straniero».
Ma è la stessa Sputnik/Ria Novosti a riportare autorevoli opinioni di scettici come l’ingegnere aeronautico Mark Solonin che afferma ironicamente: «Con missili tradizionali siamo in grado di distruggere l’America 67 volte, con quelli nuovi persino 72». Ma l’agenzia ufficiale russa aggiunge: «Tuttavia, bisogna comunque sviluppare unità completamente nuove per le forze armate. Cos’è in grado di fare questo sistema missilistico che, stando alle dichiarazioni ufficiali, è in grado di raggiungere una velocità di anche 27 Mach (ossia 33.000 km/h)?».
Sputnik/Ria Novosti spiega che «La parte principale di Avangard è l’unità di combattimento ipersonica e pilotabile 15Yu71 che spesso viene definita dai media “aliante ipersonico”. Presenta una struttura a forma di freccia dotata di un corpo portante, nonché di piccole superfici aerodinamiche e pilotabili (le ali). Il cosiddetto “aliante” costituisce un missile balistico – vettore che segue una traiettoria di volo più bassa rispetto a quella balistica tradizionale. Inoltre, il velivolo è in grado di lanciare il missile a velocità che possono superare quelle delle comuni unità di combattimento balistiche. L’“aliante”, mettendo in moto i controlli direzionali propri e modificando la traiettoria opportunamente, si dirige verso l’obiettivo muovendosi lungo il confine dell’atmosfera a quota di circa 60 km. Talvolta viene quasi rimbalzato fuori dall’atmosfera finendo nel vicino spazio dove può avere una visione più completa e ottenere, ad esempio, dati dai satelliti o dal centro di controllo terrestre. Perché “rimbalzato”? Perché in fase di movimento nell’atmosfera la nebulosa della sostanza che si crea in seguito all’attrito tra l’unità supersonica e l’aria scherma anche l’invio di segnali radio. In quel lasso di tempo il mezzo è completamente autonomo ed è pilotato unicamente dal proprio sistema di comando inerziale. Perché il mezzo ha bisogno di informazioni dall’esterno? Per definire meglio le coordinate dell’obiettivo, per modificare le coordinate della propria traiettoria, per facilitare le operazioni del sistema di auto-puntamento in base alla localizzazione radio o ai dati forniti da un altro velivolo o da un satellite. La traiettoria di questo volo avviene a una quota molto inferiore rispetto a quella balistica tradizionale. Di conseguenza, tale mezzo compare sulla linea di vista con un certo ritardo e per respingere un suo attacco la difesa antimissilistica nemica ha meno tempo. Chiaramente nella fase di avvicinamento all’obiettivo il mezzo può effettuare manovre antimissilistiche, complicando in maniera sensibile il funzionamento dei sistemi antimissilistici che si basano sulla distruzione delle unità balistiche con una traiettoria di volo prevedibile e calcolabile».
Ma i difetti non mancano e qualcuno potrebbe aver causato l’incidente nucleare nell’Artico russo: I russi minimizzano: «Avangard spesso viene criticato per la sua scarsa impercettibilità: l’unità di combattimento, infatti, si surriscalda fino a raggiungere 1.500 gradi ed è chiaramente visibile nella gamma dell’infrarosso. Tuttavia, in primo luogo, in fase di spostamento nello spazio circumterrestre si raffredda. In secondo luogo, è sì percettibile, ma questo non lo rende oggetto di possibili attacchi poiché il mezzo presenta un’elevatissima velocità di manovra. Si consideri il seguente esempio: l’unità di combattimento è in volo, il sistema antimissilistico la identifica, calcola la sua traiettoria e il punto di contatto, lancia quindi un missile. A questo punto la nostra unità effettua una manovra. Il missile antimissilistico non può più raggiungere la nostra unità, il sistema calcola la nuova traiettoria, prepara al lancio un nuovo missile e così all’infinito».